Lussemburgo, l’altra capitale europea. Nel Granducato molte sedi Ue

La città natale di Robert Schuman accoglie il Segretariato dell’Europarlamento, la Corte di Giustizia, la Banca europea degli investimenti. Così pure la Corte dei conti, il Mes, Eurostat e diverse altri uffici comunitari, fino alla nuova Procura. Una fiorente realtà urbana, costellata di istituti bancari e finanziari e da multinazionali che, accogliendo Papa Francesco a fine settembre, si è sentita dire: “La ricchezza – non dimentichiamolo – è una responsabilità”

(Photo EIB)

La “capitale d’Europa” qual è? Domanda leziosa di questi tempi, con l’Unione a Ventisette stretta nella morsa Trump-Putin, chiamata in causa dalla guerra in Ucraina e dal problema sicurezza, sotto pressione per la concorrenza economica della Cina, impegnata sul fronte migratorio, ambientale (cambiamento climatico), energetico… E chi più ne ha, più ne metta. Eppure Bruxelles e Strasburgo fanno a gara ad autoassegnarsi il ruolo di capitale, giocando una partita politica (prestigio), istituzionale (sedi Ue) così pure culturale e turistica.

Bruxelles e Strasburgo. A questo riguardo il match se lo disputano effettivamente Bruxelles e Strasburgo. La metropoli belga ospita il Consiglio europeo, la Commissione, una delle sedi del Parlamento, oltre a diversi Comitati (Economico e sociale, delle Regioni) e uffici vari. La città alsaziana, per la sua tormentata storia, più volte contesa tra impero germanico e trono francese, divenuta simbolo di pacificazione nel secondo dopoguerra, accoglie la “casa ufficiale” dell’Europarlamento (nonché il Consiglio d’Europa, sorto prima della Cee, contando oggi 46 Stati membri, e la relativa Corte dei diritti umani). Girando per Bruxelles e Strasburgo non è raro vedere scritte che affermano appunto la primazìa e un ruolo di altera superiorità rispetto a tutte le altre città d’Europa. Naturalmente la tenzone vale solo se ci si ferma alle sedi Ue: altrimenti Parigi o Roma, Firenze o Madrid, Varsavia, Berlino o Lisbona potrebbero vantare altri galloni sulle proprie livree.

Lignaggio medioevale. D’altronde c’è un’altra polis che fa sentire la sua voce. Più piccola geograficamente, alla testa di un minuscolo Granducato (600mila abitanti), con una popolazione urbana che non va oltre le 120mila unità, la città di Lussemburgo può enumerare diverse sedi istituzionali europee (accanto a un florilegio di banche e di multinazionali, un vero “paradiso” per società finanziarie e assicurative, magnati dei cinque continenti, grandi aziende industriali e commerciali). L’antica e ricca Lussemburgo, di lignaggio medioevale, retta dal granduca Enrico (al secolo Henri Albert Gabriel Félix Marie Guillaume), dove si vive solo con stipendi da favola, mostra accanto agli storici edifici del centro, moderni quartieri con palazzoni vetrocemento e numerosi cantieri aperti.

La “presenza” di Robert Schuman. Qui, a fine Ottocento, nacque Robert Schuman, poi cittadino tedesco e infine francese, ritenuto – giustamente – uno dei “padri” dell’integrazione europea (Dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950 che portò al varo della prima comunità, la Ceca). A lui sono intitolati luoghi pubblici, edifici, persino il principale ospedale cittadino. E in questo angolo d’Europa è facile imbattersi in prestigiose sigle legate al cammino dell’Ue.

Dal Parlamento alla Corte. Ad esempio lungo l’Avenue Kennedy si incontra il Segretariato generale del Parlamento europeo. Così pure l’Ufficio delle pubblicazioni Ue e il Centro traduzioni. Di lì a pochi passi c’è Eurostat, ufficio statistico della Commissione europea, la quale ha pure una base a Lussemburgo. Probabilmente l’istituzione più importante presente in città, parte integrante dell’architettura istituzionale comunitaria, è la Corte di Giustizia, cui è assegnato il compito di garantire che il diritto dell’Unione venga interpretato e applicato allo stesso modo in ogni Paese membro, e che gli Stati e le istituzioni dell’Unione rispettino la normativa comunitaria.

Banca, Mes, Procura. Fondamentale (e di crescente rilevanza strategica) appare poi la Banca europea degli investimenti: fornisce finanziamenti per progetti che contribuiscono a realizzare gli obiettivi dell’Ue. Eroga prestiti per accrescere – almeno nelle intenzioni – occupazione e crescita, favorire iniziative volte a migliorare i mercati, a mitigare i cambiamenti climatici, a promuovere le politiche Ue al di fuori dei suoi confini… Sempre nei nuovi quartieri della città di Lussemburgo ecco una serie di targhe anglofone o francofone (ma anche nella lingua locale, il lussemburghese) per indicare la Corte dei conti, il Mes (European Stability Mechanism), l’Agenzia per la salute dei consumatori, l’Euratom Supply Agency, la recentissima Procura europea (European Public Prosecutor’s Office), l’EuroHpc Joint Undertaking (ovvero Impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni).

Le parole di Bergoglio. Il Lussemburgo, che ha fornito all’Ue, oltre a Schuman, diverse personalità di spicco, tra cui Jean-Claude Juncker (presidente della Commissione dal 2014 al 2019, il premier più longevo al Consiglio europeo con oltre 200 summit alle spalle) è forse noto in Europa per le sue banche e per il Pil pro capite più alto al mondo. Non a caso, durante la sua visita al Granducato a fine settembre 2024, Papa Francesco, incontrando le autorità nazionali, ha pronunciato una frase che ha lasciato il segno: “La ricchezza – non dimentichiamolo – è una responsabilità”.  Comunque non si può negare che la sua principale città, in forte espansione urbana, condivida il podio delle capitali Ue assieme alle pluricitate Strasburgo e Bruxelles. Non è però dato di sapere a chi spetti la medaglia d’oro.

 

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