L’insegnamento di Papa Wojtyla continua attraverso le opere a lui dedicate

La seconda domenica di ottobre in Polonia tradizionalmente si commemora Giovanni Paolo II. Quest’anno la domenica del Papa che ha avuto come titolo le parole tratte dall’enciclica Evangelium vitae sulla civiltà della vita è stata festeggiata in concomitanza con la Giornata mondiale dei bambini non nati e alla vigilia del 45° anniversario dell’elezione di Karol Wojtyla al Soglio Pontificio

(Foto Consilium Pro Laicis/Siciliani-Gennari/SIR)

 

 

Il 22 ottobre si celebra memoria liturgica di s. Giovanni Paolo II istituita nel giorno in cui si ricorda l’inizio del suo pontificato. In serata poi è prevista in Piazza S. Pietro una speciale veglia di preghiera.

Nel suo Paese natale, il Pontefice polacco viene ricordato anche ogni seconda domenica di ottobre. Quest’anno la Giornata del Papa, che ha avuto come titolo le parole tratte dall’enciclica Evangelium vitae sulla civiltà della vita, è stata festeggiata in concomitanza con la Giornata mondiale dei bambini non nati.

“Le questioni inerenti alla civiltà della vita riguardano non solo i problemi dell’aborto o dell’eutanasia bensì anche la guerre in Ucraina e in altre parti del mondo” 

ha osservato l’arcivescovo di Varsavia card. Kazimierz Nycz in una speciale intervista trasmessa dalla tv pubblica sabato 14 ottobre, a due giorni dai festeggiamenti del 45° anniversario dell’elezione di Karol Wojtyla al Soglio Pontificio.

In realtà si tratta del “diritto ad uccidere un altro essere umano” ha detto nell’intervista il presule, riferendosi al “diritto all’aborto” richiesto in Polonia da più parti, specialmente nel corso della campagna elettorale prima delle politiche del 15 ottobre.

Il card. Nycz è presidente della Fondazione Opera del Nuovo Millennio istituita dall’episcopato polacco nel 2000 a seguito delle parole pronunciate da Giovanni Paolo II durante il suo penultimo viaggio in Polonia, quando chiese di “non innalzargli delle statue ma di fare qualcosa di buono per la gente”. L’Opera eroga delle borse di studio ai giovani meno abbienti e provenienti da piccoli centri i quali, diversamente, non avrebbero potuto continuare l’educazione né raggiungere il livello di conoscenze desiderato.

La Fondazione, gestita dall’episcopato ma sottoposta al controllo governativo, ha come obiettivo “promuovere l’insegnamento del Papa polacco” e raccogliere i fondi (sia durante la Giornata dedicata a Giovanni Paolo II che nel corso dell’anno) che permettono di contribuire alle spese per lo studio di circa 2mila borsisti fra i quali anche una settantina di ucraini. Il card. Nycz, ha espresso grande soddisfazione per i risultati della colletta e per il fatto che ormai la Fondazione è conosciuta in tutte le parrocchie del Paese che a livello locale organizzano le celebrazioni della Giornata del Papa.

“I giovani borsisti durante l’anno hanno bisogno di un’adeguata formazione ma devono poter passare insieme anche una parte delle vacanze” racconta il presidente del Consiglio direttivo della Fondazione don Dariusz Kowalczyk. “Sin dall’inizio della nostra attività abbiamo concordato che affinché la nostra Fondazione sia un monumento vivente al Papa, i giovani formati nello spirito di Giovanni Paolo II devono conoscersi, incontrarsi e poter stringere amicizie”,aggiunge. Don Dariusz sottolinea inoltre che i giovani spesso provenienti da piccoli centri spesso non vengono nemmeno nelle grandi città per non sostenere delle spese eccessive.

“Noi li incoraggiamo a scegliere delle migliori università, delle specializzazioni che corrispondano appieno al loro talento, li portiamo ad assistere a workshop, esercizi di laboratorio o conferenze ma anche a partecipare alle attività sportive e persino in discoteca, e, al contempo, garantiamo loro una formazione quotidiana e l’Eucaristia, offrendo il sostegno sia spirituale che intellettuale e integrativo”, riferisce don Dariusz.

I giovani borsisti della Fondazione, fra gli altri, studiano anche presso l’Università cattolica di Lublino dedicata a Giovanni Paolo II dove domenica 15 ottobre è stato inaugurato il nuovo anno accademico. “La nascita della nostra Università è l’effetto della cultura dell’Europa cristiana”, ha detto all’inaugurazione il gran cancelliere dell’Università mons. Stanisław Budzik. Durante la cerimonia, inoltre, le autorità dell’ateneo hanno conferito il dottorato ad onorem al Rabbino Abramo Skorka, amico argentino di Papa Francesco. All’insigne studioso è stato riconosciuto il contributo a favore del dialogo interreligioso portato avanti “nelle ricerca delle fondamenta comuni” delle religioni diverse.

In occasione della 23ª Giornata di Giovanni Paolo II l’episcopato ha pubblicato una lettera pastorale nella quale sottolinea che “la costruzione della civiltà della vita è il compito sia della Chiesa che dell’intera società” poiché la sua legge fondamentale “è la legge dell’amore che è il solo rapporto tra esseri umani” che si esprime “attraverso la compassione, la solidarietà e la disponibilità al sacrificio”.

I vescovi fanno appello alla società civile chiedendo di intraprendere delle iniziative a favore della famiglia “a livello personale, sociale nonché legislativo e mediatico”.

La Giornata di Giovanni Paolo II è proseguita lunedì 16 ottobre a Roma dove, in presenza del presidente Andrzej Duda, nella Basilica Vaticana è stata celebrata una liturgia solenne. Il 18 ottobre poi, alla Pontificia Università Gregoriana si è svolta una conferenza dedicata al Pontefice polacco. Nel corso dell’incontro si è parlato dei tentativi da parte delle autorità della Polonia comunista di screditare la figura di Karol Wojtyla, l’allora arcivescovo di Cracovia, e che oggi riecheggiano sotto forma delle infondate accuse di aver coperto dei casi di abusi sessuali. Gli studiosi dell’Istituto della Memoria Nazionale polacco hanno inoltre presentato lo stato dell’arte delle indagini riguardanti l’attentato al Papa del 13 maggio 1981 in Piazza s. Pietro. In base ai documenti recentemente recuperati dagli archivi dei servizi di sicurezza polacchi e tedeschi però non è possibile indicare con certezza i mandanti dell’attentato. E questo anche perché restano tutt’ora chiusi i casellari  del Cremlino e di Washington che potrebbero svelare chi, quel fatidico giorno, aveva guidato la mano di Ali Agca.

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