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Giornalismo e democrazia: un premio nel nome di Daphne Caruana Galizia

Il Premio 2023, intestato alla giornalista maltese uccisa in circostanze ancora da chiarire nel 2017, è andato a un pool di giovani professionisti che lavorano per media tedeschi, greci e britannici. Una indagine che ha appurato le responsabilità della Guardia costiera nella tragedia avvenuta al largo della Grecia, lo scorso giugno. La presidente del Parlamento europeo Metsola ha affermato: "i giornalisti di tutto il mondo continuano ad essere presi di mira per via del loro lavoro, ma si rifiutano di essere messi a tacere"

(Foto Parlamento europeo)

(Strasburgo) Il premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo, sostenuto dal Parlamento europeo, è considerato come un doppio “investimento”: sulla libertà di informazione, pilastro essenziale di ogni democrazia; e sul giovane giornalismo di inchiesta, valore aggiunto dell’informazione intesa come servizio pubblico. Con queste intenzioni è avvenuta martedì 17 ottobre, nella sede di Strasburgo dell’Euroassemblea, la cerimonia di assegnazione del Premio edizione 2023. Il riconoscimento è andato quest’anno agli autori dell’indagine sul naufragio dell’imbarcazione Adriana, costato la vita, nel giugno scorso, a più di 600 migranti a Pylos, in Grecia. Si tratta di un pool investigativo, formato da giornalisti dell’agenzia greca Solomon, dell’emittente pubblica tedesca StrgF/Ard e del quotidiano britannico The Guardian. Una indagine congiunta che ha appurato le responsabilità della Guardia costiera greca nella tragedia avvenuta al largo delle coste di Pylos.
Sono oltre i 700 giornalisti, provenienti dai 27 Paesi Ue, che hanno partecipato al concorso, con più di 200 inchieste.

La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, durante la premiazione ha affermato: “oggi, come ogni anno, onoriamo la memoria di Daphne Caruana Galizia con un premio che è un potente promemoria della sua lotta per la verità e la giustizia. I giornalisti di tutto il mondo continuano ad essere presi di mira per via del loro lavoro, ma si rifiutano di essere messi a tacere. Questo Parlamento è al loro fianco in questa battaglia di lunga data per salvaguardare la libertà di stampa e il pluralismo dei media in Europa e non solo”.
Il Premio è stato istituito nel dicembre 2019 in omaggio a Daphne Caruana Galizia, giornalista investigativa e blogger maltese anticorruzione assassinata in un attentato con autobomba nel 2017. Il Premio è assegnato ogni anno (in occasione dell’anniversario dell’assassinio di Daphne Caruana Galizia) per “riconoscere i meriti eccezionali di un giornalismo che promuove o difende i principi e i valori fondamentali dell’Unione europea, come la dignità umana, la libertà, la democrazia, l’uguaglianza, lo Stato di diritto e i diritti umani”.
Giornalisti professionisti o gruppi di giornalisti professionisti di qualsiasi nazionalità possono presentare opere giornalistiche di approfondimento pubblicate o trasmesse da media con sede in uno dei 27 Stati membri dell’Unione europea. L’obiettivo, secondo l’Europarlamento, è “promuovere e sottolineare l’importanza del giornalismo professionale nella salvaguardia della libertà, dell’uguaglianza e delle opportunità”.La giuria indipendente è composta da rappresentanti della stampa e della società civile dei 27 Paesi membri dell’Unione e da rappresentanti delle principali associazioni europee di giornalismo. Il premio e il suo importo di 20.000 euro sono “una testimonianza del forte sostegno del Parlamento europeo al giornalismo investigativo e alla libertà di stampa”.
Nell’ottobre 2021, il Premio Daphne Caruana per il giornalismo è stato assegnato ai giornalisti coordinati dal Consorzio Storie Proibite per l’indagine sul Progetto Pegasus. Nell’ottobre 2022, il Premio è andato a una co-produzione Découpages/Arte per un documentario sull’influenza russa in Africa.

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