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25mila giovani dalla Polonia a Lisbona. Mons. Suchodolski: “Un grande segno di speranza per la nostra Chiesa”

“Un numero così elevato di partecipanti alla Gmg di Lisbona per la Chiesa in Polonia è un grande segno di speranza” dice mons. Grzegorz Suchodolski, capo del Consiglio per la pastorale giovanile dell’episcopato polacco. “Considerando che oggi molti giovani si distanziano dalla Chiesa o addirittura la lasciano, la Gmg resta una grande opportunità per il presente e poi ci permetterà di sfruttare quel potenziale di fede che scaturirà dall’evento”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Un numero così elevato di partecipanti alla Gmg di Lisbona per la Chiesa in Polonia è un grande segno di speranza” dice mons. Grzegorz Suchodolski, capo del Consiglio per la pastorale giovanile dell’episcopato polacco. “Considerando che oggi molti giovani si distanziano dalla Chiesa o addirittura la lasciano, la Gmg resta una grande opportunità per il presente e poi ci permetterà di sfruttare quel potenziale di fede che scaturirà dall’evento”. È sorpreso, il presule, dal numero di giovani pellegrini polacchi che quest’anno raggiungeranno il Portogallo che, numeri alla mano, può essere paragonato solo alle Gmg di Parigi (1997) e a quella di Roma nel 2000. Sono oltre 25mila infatti, i giovani giunti dalla Polonia a Lisbona per incontrare Papa Francesco.

Ad accompagnarli, numerosi vescovi, 250 sacerdoti, e un centinaio di religiose. In questi giorni a Lisbona sono arrivati anche 350 volontari polacchi e perfino un gruppo di pellegrini dell’Ordinariato militare composto da una quarantina di ufficiali e sottufficiali. Con loro anche 500 scout che durante la Giornata mondiale dei giovani “prenderanno servizio” aiutando i pellegrini assicurando loro l’assistenza e le cure sanitarie di base.
“Siamo stati accolti con grande gioia e cordialità. Il Portogallo è un paese bello e ospitale. Con impazienza aspettiamo l’incontro con Papa Francesco” hanno scritto nel loro diario del viaggio i pellegrini dell’arcidiocesi polacca di Gniezno, ospitati a Coimbra. “La lingua non è una barriera. Con alcune persone possiamo parlare inglese ma comunichiamo anche con chi non conosce la lingua, noi parliamo polacco, loro ci rispondono in portoghese ma ci capiamo comunque. E poi c’è il linguaggio della fede e della preghiera. Insieme a noi ci sono dei giovani pellegrini dalle Filippine, dalla Svezia e dalla Germania. Tutti abbiamo lo stesso obiettivo e attendiamo l’incontro con il Santo Padre a Lisbona”.

È stato un lungo viaggio, quello effettuato dai giovani pellegrini polacchi, prima di raggiungere il Portogallo. “Il 24 luglio verso le sette di mattina siamo arrivati a Valdocco dove don Bosco nel 1844 ha aperto il suo primo oratorio, e dove abbiamo visitato il museo dedicato a questo grande santo amante dei giovani” riportano i pellegrini del gruppo “La Polonia dei salesiani” che verso la Gmg di Lisbona ha viaggiato in pullman. I giovani del “Niniva Team” di Kokotek (a sud di Czestochowa) invece gli oltre 3.500 chilometri di strada verso la capitale portoghese hanno percorso in bicicletta, attraversando ben 11 Paesi. Partiti il 10 luglio, hanno viaggiato senza alcun supporto tecnico esterno, portando con sé tutto il necessario: vestiti, tende per ripararsi la notte e anche dei pezzi di ricambio. Hanno offerto la propria fatica “per i giovani di tutto il mondo”. Così come don Marcin Napora, Bartlomiej Michulec e Marcin Kidon, approdati nel nord d’Italia proprio nelle giornate del gran caldo dedicano i 22 giorni di pedalata da Cracovia a Lisbona, che hanno camminato, offerto e sudato “per le nuove vocazioni sacerdotali e religiose”. “Nella vita nulla si ottiene senza sforzo e questo va sempre ricordato ai giovani di oggi” commenta don Marcin raccontando come, insieme a due suoi amici, ha attraversato in bicicletta le Alpi svizzere e il passo di San Bernardino.

Fra i pellegrini polacchi in questi giorni a Lisbona oltre 2.100 provengono dalle due diocesi della capitale polacca, mentre 1.900 dall’arcidiocesi di Cracovia. In Portogallo sono però ormai giunti giovani da tutta la Polonia: 660 da Danzica con un gruppo di persone con disabilità, 140 da Plock, 55 da Rybnik nella regione della Slesia, 57 da Bochnia e tanti altri da altre diocesi e località polacche.
La diocesi di Tarnow ad esempio è rappresentata a Lisbona da 400 giovani pellegrini accompagnati dal vescovo mons. Artur Wazny. “La partecipazione alle precedenti Gmg – dice il presule – mi ha formato come sacerdote. Adesso voglio essere a Lisbona accanto ai giovani cercando l’ispirazione pastorale. I giovani devono essere accompagnati. Al loro cospetto bisogna essere nella verità. Non si possono nascondere loro delle le verità anche le più difficili. E bisogna vivere conformemente a quanto si afferma”.
“E l’ora di fare un pezzo di strada per voi stessi, ascoltando la Parola di Dio e accogliendolo come promessa” ha detto invece salutando i giovani in partenza per Lisbona l’arcivescovo di Lodz mons. Grzegorz Rys, da poco neo cardinale e che verrà insignito della porpora durante il prossimo Concistoro.

Non mancano poi giovani provenienti da parrocchie, comunità varie, centri religiosi e dai movimenti ecclesiali. A cominciare dai circa 6 mila polacchi aderenti al Cammino neocatecumenale, come afferma Wojciech Kaczmarek in rappresentanza delle oltre 1600 comunità presenti in Polonia. “Spesso – sottolinea Kaczmarek – hanno dei problemi ad affrontare le sfide della vita e la Gmg sarà certamente un’occasione preziosa per porsi delle domande riguardo gli obiettivi personali nelle loro vite: quale scuola frequentare, cosa fare nella vita, fino alle scelte più importanti come matrimonio, sacerdozio o vita religiosa. Il Cammino propone la partecipazione alla Gmg di Lisbona come pellegrinaggio vocazionale”.
In Portogallo poi sono arrivati anche quasi 2.000 giovani aderenti in tutto il mondo ai centri dei gesuiti. Secondo padre Grzegorz Lojtek s.j. della pastorale universitaria e postuniversitaria e responsabile polacco del Programma Magis 2023, i 50 pellegrini polacchi “impareranno a trovare Dio in ogni cosa e potranno approfittare dell’esperienza di Lisbona per avvertire come Dio opera attraverso diverse persone e diverse culture”.

La Gmg, poi, come sempre si traduce in una esperienza di mondialità. Insieme ai gruppi di pellegrini polacchi infatti hanno viaggiato verso Lisbona giovani provenienti dagli Usa, da Emirati Arabi, Romania, Germania Uganda Equador e Spagna. E questo grazie al progetto “I polacchi della Polonia e del mondo verso la Gmg” finanziato dall’Ufficio della Presidenza del consiglio dei ministri polacco. Come ha reso noto il direttore dell’Ufficio polacco responsabile per l’organizzazione della Gmg di Lisbona don Tomasz Korpianiuk “Alla Gmg di Lisbona prenderanno parte circa 1.300 persone provenienti dal di fuori dei confini nazionali: 350 polacchi dagli Usa, 250 dalla Germania ma anche dal Kazakistan, Bielorussia, Grecia, Gran Bretagna, Francia, Lituania, Ucraina, e Romania. Il contributo personale di quelli giovani è pari al 20-25% del costo totale del pellegrinaggio, e le autorità polacche finanziano vitto alloggio e il trasporto per e da Lisbona. “Così i giovani da tutto il mondo contribuiranno a promuovere la cultura polacca e la nostra tradizione cristiana” sottolinea il presule.
Infine un’opportunità anche per chi non ha potuto lasciare la sua terra. Il 6 agosto prossimo, giorno della chiusura delle Gmg di Lisbona, il santuario diocesano di San Antonio di Padova a Ratowo (Polonia centro orientale) sarà aperto per accogliere i giovani e le famiglie intere per partecipare ad una festa di ringraziamento dedicata al santo patrono, nato proprio a Lisbona.

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