Benedetto XVI: la Polonia piange per la scomparsa del Papa emerito

Anche in Polonia si piange la scomparsa di Joseph Ratzinger sabato 31 dicembre, all’età di 95 anni. È stato, infatti, intenso il rapporto tra Benedetto XVI e la Polonia. “L’eredità teologica e il pontificato del grande Papa Benedetto XVI – colmi di un amore infinito per Cristo e la sua Chiesa – costituiscono l’ispirazione per le nuove generazioni dei discepoli di Gesù” e sono “un profondo univoco e vivo commento al deposito della fede apostolica”, ha scritto il presidente dei vescovi polacchi mons. Stanisław Gądecki alla notizia del trapasso alla Casa del Padre del Papa emerito

Anche in Polonia si piange la scomparsa di Joseph Ratzinger sabato 31 dicembre, all’età di 95 anni. È stato, infatti, intenso il rapporto tra Benedetto XVI e la Polonia. “L’eredità teologica e il pontificato del grande Papa Benedetto XVI – colmi di un amore infinito per Cristo e la sua Chiesa – costituiscono l’ispirazione per le nuove generazioni dei discepoli di Gesù” e sono “un profondo univoco e vivo commento al deposito della fede apostolica”, ha scritto il presidente dei vescovi polacchi mons. Stanisław Gądecki alla notizia del trapasso alla Casa del Padre del Papa emerito, esprimendo a nome di tutta la Chiesa del Paese “una profonda tristezza ma anche una profonda fede nella vita eterna”. Alla notizia della morte di Benedetto XVI subito hanno suonato le campane del santuario mariano di Jasna Góra a Częstochowa (dove Joseph Ratzinger si recò più volte da solo e anche accompagnando Giovanni Paolo II), e poco dopo, a mezzogiorno, hanno suonato anche le campane di molte chiese polacche (fra cui anche la famosa campana Sigismondo nella cappella dei re polacchi a Cracovia).

“Il Papa Benedetto XVI è stato il custode dei valori dell’umanità intera”,

ha detto domenica 1° gennaio mons. Roman Marcinkowski nella cattedrale di Płock durante la liturgia in suffragio del Pontefice emerito defunto. Sempre domenica 1° gennaio, officiando la liturgia in memoria dello scomparso Papa Ratzinger nella cattedrale di Bialystok mons. Józef Guzdek ha sottolineato che, “nel tempo quando molti usano il pensiero e la ragione per aumentare il caos, il disordine e per moltiplicare le menzogne, Benedetto XVI rimase fedele alla verità”. La sera prima delle esequie del Pontefice emerito, nella chiesa di S. Martino a Varsavia è prevista una liturgia particolare detta “della notte povera” tradizionalmente celebrata in Polonia in memoria dei defunti. “Non è solo una celebrazione religiosa durante la quale per l’amore verso il defunto affidiamo a Dio la sua anima. I canti escatologici eseguiti lungo tutta la veglia aiutano a superare il lutto e a riflettere sulla propria vita”, ha spiegato l’organizzatore dell’evento Dawid Gospodarek, giornalista e membro del Consiglio di cristiani ed ebrei polacchi. Gospodarek ha anche ricordato quanto “Benedetto XVI sottolineasse l’importanza della tradizione insegnando la saggezza di coltivare i riti celebrati nel passato”.

Su richiesta del presidente dei vescovi polacchi mons. Stanisław Gądecki in tutte le chiese cattedrali della Polonia in questi giorni vengono officiate delle celebrazioni in suffragio di Benedetto XVI. Il presidente della Conferenza episcopale della Polonia ha anche disposto affinché tali celebrazioni abbiano luogo in tutte le chiese parrocchiali sull’intero territorio nazionale il 5 gennaio, giorno del funerale di Benedetto XVI. Il card. Stanisław Dziwisz, già segretario particolare di Karol Wojtyla, alla notizia del trapasso di Benedetto XVI a nome di tutti i polacchi ha espresso la gratitudine “per il dono di quel grande uomo di Chiesa, per il suo ministero pastorale, per la ricchezza dell’insegnamento e per la testimonianza di santità che ci ha lasciato”. “I due giganti della fede – Giovanni Paolo II e il card. Joseph Ratzinger – furono uniti dall’amicizia e da un desiderio profondo di servire la Chiesa”, ha sottolineato il card. Dziwisz. “Le loro personalità, le loro spiritualità così come le eccezionali doti dell’intelletto e del cuore si completavano vicendevolmente portando molteplici frutti per il bene della Chiesa”, ha aggiunto il cardinale, rilevando la propria convinzione che “il rispetto reciproco e la collaborazione di questi due uomini di Chiesa senza alcun dubbio abbiano contribuito a edificare il popolo di Dio, i presbiteri, i vescovi e le persone consacrate”. Il card. Dziwisz, nel suo ricordo del defunto Pontefice emerito, ha volto esprimere anche la propria “personale gratitudine” nei confronti di Benedetto XVI “per il suo amore per la Polonia testimoniato più volte durante gli anni passati alla guida della Chiesa” nonché per la visita in Polonia del successore di Giovanni Paolo II compiuta poco dopo la sua elezione. “Tutti abbiamo conservato nei nostri cuori le parole espresse allora da Benedetto XVI che volle ribadire quanto Cracovia di Giovanni Paolo II fosse anche la sua Cracovia”, ha rammentato il cardinale.

Mons. Marek Jędraszewski, celebrando sabato sera presso la cattedrale di Cracovia la liturgia in memoria del defunto, ha sottolineato che

“il Papa emerito fu uomo delle tre virtù teologali: della fede, dell’amore, e della speranza”.

A Cracovia moltissime persone si recano in questi giorni presso la sede dell’arcivescovado dove accanto al ritratto di Papa emerito è esposto il libro di condoglianze. Oltre alle firme vi si possono aggiungere alcune frasi e non di rado viene scritta la richiesta “Santo subito!” già nota dai tempi del lutto dopo la scomparsa di Giovanni Paolo II. “L’intera generazione di polacchi alla quale appartiene il presidente polacco ricorda Benedetto XVI come grande amico della Polonia, e soprattutto come stretto collaboratore di Giovanni Paolo II”, ha reso noto la segreteria del presidente Andrzej Duda (50 anni), informando della sua intenzione di partecipare alle esequie di Benedetto XVI. Il 7 gennaio prossimo a Varsavia, presso il Tempio della Divina Provvidenza invece, il nunzio apostolico, mons. Salvatore Pennacchio, presiederà la liturgia solenne in suffragio del defunto Papa emerito, concelebrata di numerosi vescovi e sacerdoti polacchi e partecipata da molte persone consacrate e da numerosi fedeli laici.

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