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Cristianesimo religione di minoranza? Secondo il Census 2021 solo il 46% della popolazione inglese si dichiara cristiana

In Inghilterra e Galles, ormai, il cristianesimo è una religione di minoranza. A dirlo è l’ultimo censo britannico che copre i dieci anni dal 2011 al 2021. Secondo i ricercatori dell’Istituto nazionale di statistica, che hanno girato casa per casa, intervistando ogni abitante, la percentuale di coloro che si dichiarano cristiani è scesa, per la prima volta, sotto il 50% della popolazione. Solo il 46,2% degli inglesi e gallesi, 27,5 milioni di persone, si sono dichiarati cristiani, un calo del 13,1% rispetto al 2011 quando il 59,3% degli intervistati, 33,3 milioni di persone, avevano risposto di seguire il Vangelo

In Inghilterra e Galles, ormai, il cristianesimo è una religione di minoranza. A dirlo è l’ultimo Census britannico che copre i dieci anni dal 2011 al 2021. Secondo i ricercatori dell’Istituto nazionale di statistica, che hanno girato casa per casa, intervistando ogni abitante, la percentuale di coloro che si dichiarano cristiani è scesa, per la prima volta, sotto il 50% della popolazione. Solo il 46,2% degli inglesi e gallesi, 27,5 milioni di persone, si sono dichiarati cristiani, un calo del 13,1% rispetto al 2011 quando il 59,3% degli intervistati, 33,3 milioni di persone, avevano risposto di seguire il Vangelo.

Secondo Francis Davies, sociologo cattolico, consulente del governo britannico, docente nelle università di Birmingham e Oxford e responsabile del “Digby Stuart College”, in quella di Roehampton, dietro queste statistiche si nasconde un quadro più complesso. “È importante notare che, in alcune regioni del Regno Unito, il cristianesimo è in aumento, soprattutto tra le minoranze di colore e asiatiche”, spiega l’esperto, “E anche che chi si dichiara cristiano spesso non va in chiesa ogni fine settimana, ma soltanto durante le festività, oppure per un matrimonio o un funerale. Ormai soltanto il 5% dei britannici va in chiesa alla domenica. Insomma in quel 46% ci sono i cristiani convinti, ma non soltanto loro. D’altra parte anche in quel 37,2 %, che dicono di non credere, ci sono persone che pregano in modo personale e saltuario”.

Il censo mette in luce anche che la religione è in aumento tra le minoranze etniche, soprattutto asiatiche e di colore. Bianco potrebbe diventare sinonimo di ateo o agnostico. Che cosa ne pensa?
Questi dati dimostrano che, ormai, le città più importanti del Regno Unito, come Londra e Birmingham, sono popolate, per la maggior parte, da minoranze etniche di origine africana e asiatica e, in queste comunità, la religione è in aumento. Non soltanto il cristianesimo ma anche l’Islam, l’induismo e il buddismo e altre fedi. Esistono, quindi, molte variazioni regionali nella radiografia religiosa del Regno Unito. Nella fascia di età tra i 16 e i 24 anni, per esempio, tra le persone di colore, la pratica religiosa è tra le due e le tre volte più intensa che tra i giovani bianchi. A Londra abbiamo un paradosso. Una comunità bianca che si secolarizza e, insieme, una comunità di colore che tende ad andare molto più spesso in chiesa. Il cristianesimo, nella capitale britannica, è in aumento tra i pentecostali e nelle chiese dove prevalgono gli africani. Chiese come la “New Testament Church of God” e “The Redeemed Christian Church of God”. In molte parrocchie cattoliche, ormai, prevalgono i filippini, gli indiani, gli africani. In queste comunità l’80% dei membri sono cristiani praticanti. Una percentuale molto più alta di quella nazionale del 46,2%.

La “National Secular Society” e “Humanists Uk”, le associazioni che rappresentano chi non crede, hanno approfittato subito di questi dati per dire che lo status della Chiesa di stato, la “Chiesa d’Inghilterra”, che riceve sussidi statali ed è presente, con i suoi vescovi, nel parlamento di Westminster, nella Camera dei Lord, non è più giustificato. Che cosa ne pensa?
È dimostrato da diverse analisi sociologiche che i cristiani sono la fetta della popolazione più impegnata nel sociale, nelle banche del cibo, tra i senza tetto e anche quelli che pagano di più le tasse. Per non parlare delle scuole primarie e secondarie. Un terzo è gestito dalle chiese cristiane. Inoltre la monarchia, costruita sulla religione, perché il capo della Chiesa d’Inghilterra è il sovrano, tiene insieme la nostra nazione. Penso che smantellare la Chiesa di stato, togliendo le sovvenzioni delle quali gode, o impedendo ai vescovi anglicani di partecipare alla Camera dei Lord, finirebbe per indebolire questo Paese, aumentando l’individualismo, la povertà e il conflitto sociale. Non solo. La “Chiesa di Inghilterra” ha garantito che la religione – ogni religione non soltanto quella cristiana – sia garantita, tanto che la comunità islamica o quella indù si sono sempre dichiarate a favore di una Chiesa di stato.

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