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Parlamento Ue: la sede di Strasburgo riapre i battenti. Un segnale di speranza

Dal 7 al 10 giugno gli eurodeputati danno vita alla plenaria dell'Eurocamera. La città francese torna a ospitare i lavori dell'Assemblea, che da un anno e mezzo a questa parte si tenevano a Bruxelles o in remoto. Fra i temi all'ordine del giorno la lotta al coronavirus (pass per viaggiare, brevetti e vaccini), Recovery and Resilience plan, fondi per attenuare le ricadute della Brexit, biodiversità

Nei mesi del lockdown gli edifici del Parlamento europeo sono stati utilizzati per interventi atti ad attenuare gli effetti della pandemia. Qui alcune immagini (foto SIR/European parliament)

Il Parlamento europeo torna a riunirsi da oggi al 10 giugno nella sua sede ufficiale di Strasburgo. A causa della pandemia Covid-19 gli eurodeputati mancano dalla città alsaziana da un anno e mezzo. Nei mesi del lockdown la sede dell’Eurocamera era stata utilizzata per andare incontro alle necessità sanitarie e socio-assistenziali della popolazione locale, con un’attenzione particolare ai senzatetto. L’edificio Pflimlin aveva infatti offerto spazi per i test e vi erano stati preparati pasti per operatori sanitari, persone bisognose o senza fissa dimora. Uguale destinazione era stata assegnata ad alcuni edifici della sede di Bruxelles.

Ancora Brexit, poi biodiversità. La riapertura dei palazzi di Strasburgo (un’anticipazione si era avuta il 9 maggio per ospitare l’evento di lancio della Conferenza sul futuro dell’Europa) è intesa, sia in sede Ue che nella città di Strasburgo, come un elemento simbolico della “ripartenza” che guarda già al dopo coronavirus. La plenaria di questa settimana lascia peraltro ancora libertà di scelta agli eurodeputati, se partecipare in presenza oppure se seguire i lavori in streaming:

la situazione pandemica e vaccinale è infatti ancora molto differente tra i 27 Stati membri.

I lavori, che prenderanno avvio alle 17, si concentreranno anzitutto sulle ricadute della Brexit: i deputati saranno chiamati ad approvare il mandato negoziale per i colloqui con il Consiglio sul fondo di riserva da 5 miliardi di euro per aiutare i Paesi Ue a contrastare le conseguenze negative dell’uscita del Regno Unito dall’Europa comunitaria. In emiciclo si discuterà poi della nuova strategia dell’Unione per la biodiversità 2030 “e ci si aspetta che i deputati – chiariscono fonti parlamentari – chiedano una migliore protezione delle aree terrestri e marine dell’Ue, per la tutela della fauna selvatica e gli esseri umani”. Il Parlamento dovrebbe quindi approvare fondi da un miliardo di euro per aiutare gli Stati membri ad acquistare, mantenere e sostituire le necessarie attrezzature di controllo doganale.

Certificato digitale Covid-19. I deputati discuteranno e voteranno il certificato digitale Covid-19, per facilitare i viaggi all’interno dell’Unione europea durante la pandemia e contribuire alla ripresa economica. L’aula affronterà, insieme al Consiglio e alla Commissione, la valutazione sul Recovery and Resilience plan e sarà posta in votazione una risoluzione sulla posizione del Parlamento in merito. Il Parlamento “discuterà la reazione dell’Ue sull’atterraggio forzato del volo Ryanair a Misk e l’arresto del giornalista bielorusso Pratasevich” alla presenza dell’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell.

Brevetti sui vaccini e Premio Lux. Nella giornata di oggi arriveranno in aula il programma “Europa globale” (fondo settennale di 79,5 miliardi di euro per lo sviluppo, il vicinato e la cooperazione internazionale) e il Fondo sociale europeo da 88 miliardi di euro, con investimenti garantiti per combattere la disoccupazione giovanile e la povertà infantile.

Nei prossimi giorni l’Assemblea plenaria si concentrerà varie volte sulla crisi-Covid:

la eventuale richiesta da parte dell’Ue all’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) di rinunciare ai diritti di proprietà intellettuale per i vaccini sarà votata giovedì 10 giugno. Mercoledì 9 maggio verrà invece proclamato il vincitore dell’edizione 2021 del premio Lux del pubblico, tra i tre finalisti: “Un altro giro” di Thomas Vinterberg, “Collective” di Alexander Nanau e “Corpus Christi” di Jan Komasa.

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