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Istruzione digitale: dal lockdown nasce la nuova frontiera della scuola europea

La Commissione Ue avanza tre proposte sulla realizzazione di un spazio europeo dell'istruzione entro il 2025, sullo spazio comune per la ricerca e un  piano d'azione sull'istruzione digitale. Sei “dimensioni” per la formazione: qualità, inclusione e parità di genere, transizioni verde e digitale, insegnanti, istruzione superiore e un'Europa più forte nel mondo. Perplessità sul fatto che si insiste sulle competenze digitali, molto meno sulle scienze sociali o su un più ampio sguardo alle diverse forme dell’espressione culturale. E al primo posto va comunque collocata l'attenzione educativa

Bruxelles: la presentazione dei progetti della Commissione sull'istruzione e il digitale (foto SIR/CE). Sotto, Vestager e Schinas

“La pandemia Covid-19 ha provocato enormi perturbazioni nei settori dell’istruzione e della formazione e un repentino passaggio all’apprendimento online e a distanza. L’uso generalizzato della tecnologia ha fatto emergere lacune e debolezze ma rappresenta anche un’opportunità per ripensare l’istruzione e la formazione per l’era digitale”. Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione Ue con la delega digitale, riflette su quanto avvenuto nei mesi scorsi, spiazzando – e talvolta rivitalizzando – la scuola e i sistemi formativi europei. Anche per questa ragione l’esecutivo guidato da Ursula von der Leyen nei giorni scorsi ha pubblicato tre documenti contenenti indicazioni nel settore dell’istruzione: anzitutto la Comunicazione (questo il nome del documento di lavoro della Commissione) sulla realizzazione di un spazio europeo dell’istruzione entro il 2025; quindi la Comunicazione sullo spazio europeo per la ricerca; non ultimo un aggiornato piano d’azione sull’istruzione digitale 2021-2027.

Risposta alla crisi Covid-19. La Commissione ritiene così di aver lanciato soprattutto due iniziative che “rafforzeranno il ruolo dell’istruzione e della formazione nella ripresa dell’Ue dalla crisi del coronavirus e contribuiranno a conseguire l’obiettivo di un’Europa verde e digitale”. Delineando un progetto per uno spazio europeo dell’istruzione da realizzare entro il 2025, la Commissione “propone nuove iniziative, più investimenti e una maggiore cooperazione tra gli Stati membri per consentire a tutti gli europei, indipendentemente dall’età, di beneficiare della ricca offerta didattica e formativa” presente nei Paesi membri. La Commissione inoltre, come si diceva, ha adottato un nuovo piano d’azione per l’istruzione digitale, il quale “tiene conto – sempre secondo la Commissione Ue – degli insegnamenti tratti dalla crisi del coronavirus ed elabora una strategia per un ecosistema altamente efficiente di istruzione digitale con un potenziamento delle competenze per compiere la trasformazione digitale”.

Direzione, mezzi e tappe. Lo spazio europeo dell’istruzione vorrebbe arricchire la qualità, l’inclusività e le dimensioni verde e digitale dei sistemi scolastici dei 27 Stati aderenti all’Unione. La Commissione spiega come, “grazie alla collaborazione tra gli Stati membri, si potrà dare vita a uno spazio europeo dell’istruzione in cui studenti e insegnanti saranno liberi di studiare e lavorare in tutto il continente e in cui gli istituti potranno associarsi liberamente entro e oltre i confini europei”. Lo spazio europeo dell’istruzione si articola in sei “dimensioni”: qualità, inclusione e parità di genere, transizioni verde e digitale, insegnanti, istruzione superiore e un’Europa più forte nel mondo. La Comunicazione definisce i mezzi e le tappe per la realizzazione dello spazio europeo dell’istruzione nel prossimo quinquennio, con il sostegno del piano europeo di ripresa (NextGenerationEu) e del programma Erasmus+.

Vertice europeo a dicembre. Il piano d’azione per la formazione al digitale prevede in particolare due priorità strategiche a lungo termine: anzitutto “promuovere lo sviluppo di un ecosistema altamente efficiente di istruzione digitale”; in secondo luogo “potenziare le competenze digitali per la trasformazione digitale”. Nel frattempo l’esecutivo di Bruxelles prepara il terzo Vertice europeo sull’istruzione organizzato dalla Commissione, che si terrà online il 10 dicembre, “nel corso del quale i ministri e i principali portatori di interessi riuniti discuteranno delle modalità per rendere l’istruzione e la formazione pronte per l’era digitale”.

“Perno del nostro stile di vita”. Il vicepresidente con la delega alla Promozione dello stile di vita europeo, Margaritis Schinas, ha dichiarato: “l’istruzione è il perno del nostro stile di vita europeo. La visione che abbiamo per lo spazio europeo dell’istruzione si fonda saldamente sui valori di libertà, diversità, rispetto dei diritti umani e giustizia sociale. Oltre al piano d’azione per l’istruzione digitale proponiamo nuove iniziative per studiare e lavorare insieme in tutto il continente. Per i giovani, per i cittadini e per la nostra prosperità”.

Servono maggiori conoscenze. L’iniziativa della Commissione dovrà ora essere valutata dal Consiglio e dal parlamento Ue sia sul piano politico e finanziario. Sul tavolo c’è comunque – e va riconosciuto alla Commissione – un progetto articolato che mira ad accrescere l’istruzione di giovani, insegnanti e, in parte, adulti nella consapevolezza che in un mondo complesso e interconnesso, occorrono maggiori conoscenze, con un occhio di riguardo proprio al digitale e alle più moderne tecnologie. Interessante l’articolazione nelle sei “dimensioni”, con un occhio di riguardo alla inclusione, all’ecologia, allo status degli insegnanti e all’apertura verso il resto del mondo. Qualche perplessità potrebbe giungere semmai dal fatto che si insiste (pur giustamente) sulle competenze digitali, molto meno sulle scienze sociali, sulla storia, o su un più ampio sguardo alle diverse forme dell’espressione culturale. E comunque alle “competenze” occorre sempre accostare una dimensione educativa e pedagogica che va ben al di là della conoscenza delle materie insegnate.

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