
Raccontare la figura di Arnaldo Canepa a 80 anni della Fondazione, su sua iniziativa, del Centro Oratori Romani. Questo lo scopo di un convegno che si è svolto sabato a Roma per promuovere la conoscenza e il culto del fondatore, dal 20 maggio 2023 venerabile. Ad ospitare l’’iniziativa la parrocchia di Santa Maria del Buon Consiglio al Quadraro, nel quadrante est di Roma, dove Canepa aprì il primo oratorio avviando le attività che qualche anno più tardi condussero alla creazione dell’associazione per la promozione della pastorale oratoriana nella capitale.

Foto COR
Canepa cominciò il suo impegno pastorale frequentando questo quartiere di Roma dove decise, insieme ad altri laici, di consacrare al Signore il servizio ai ragazzi dando inizio ad un oratorio in cui i bambini del quartiere potessero ritrovarsi per crescere umanamente e spiritualmente. “Siamo molto felici di sottolineare e costruire il legame tra Arnaldo Canepa e la parrocchia di Santa Maria del Buon Consiglio”, ha sottolineato il Presidente del Centro Oratori Romani Stefano Pichierri: “insieme a Don Gioacchino Rey e ad altri uomini e donne di buona volontà, Canepa nel 1931 avviò il primo oratorio parrocchiale, aperto alla popolazione, a giovani e bambini, stimandoli ed amandoli. Il COR, su indicazione e suggerimento del Postulatore, padre Antonio Marrazzo, e considerato il rapporto di stima reciproca e cooperazione instaurato con il parroco don Daniele Natalizi, ha voluto fortemente organizzare questo evento”.
Ma chi era Arnaldo Canepa? Catechista, morto il 2 novembre 1966, era nato a Roma nel 1882. Dedicò oltre quaranta anni della sua esistenza alla fondazione e direzione di Oratori per ragazzi. Per loro ha rinunziato alle sue attività professionali. Dopo la sua conversione, nel maggio del 1921 e con l’apertura del suo primo oratorio festivo presso la parrocchia, nel 1931 inizia un opera che lo porterà nel 1945 a fondare l’associazione “Centro Oratori Romani” la quale ne porta avanti lo spirito e il metodo e che tuttora aspira ad essere un punto di riferimento per gli oratori parrocchiali romani.
“Ho conosciuto Arnaldo Canepa per la prima volta nel 1953, era il mio catechista e con il suo insegnamento mi preparavo a ricevere i sacramenti della confessione, prima comunione e cresima. Tra i molteplici momenti vissuti insieme conservo con particolare attenzione e gratitudine un libretto ‘La Messa del fanciullo’ che mi ha regalato”, dice Mario Mareri: “un dono prezioso perché finalmente potevo partecipare alla Santa Messa seguendo la traduzione in italiano delle preghiere che il sacerdote recitava in latino”.
“Noi fanciulli – racconta – non capivamo il latino, che si studiava nelle scuole medie. Canepa precorrendo, in segno profetico, il Concilio Vaticano II aveva fatto stampare questo libretto in latino e italiano dicendoci che per amare Gesù dovevamo capire cosa ci diceva e cosa ha fatto per noi donandoci il Suo Corpo e il Suo Sangue nel sacrificio eucaristico”. Il fondatore degli oratori romani ha sempre avuto un “rapporto speciale” con Maria che – dice Mareri – ha messo come fondatrice e protettrice degli oratori romani” invocandola come “Domina Nostra”. Ancora oggi – conclude – continuo sul suo cammino di catechista missionario oratoriano nel COR, non mi stancherò mai di dirgli grazie”.
Per l’occasione è uscito anche un volume di Luca Pasquale dal titolo “Arnaldo Canepa – Catechista d’Oratorio” (Velar) realizzato nell’ambito delle attività di promozione della figura di Canepa. “A Roma il COR non è una sigla. È una realtà viva fatta di ragazzi e ragazze, sacerdoti e catechisti che nelle rispettive parrocchie vivono la fede di sempre”, scrive mons. Rino Fisichella, Pro Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione nell’introduzione aggiungendo che l’oratorio, “ben conosciuto nelle regioni del nord Italia per le note vicende storiche legate tra l’altro a san Giovanni Bosco, non aveva trovato altrettanta fortuna nelle parrocchie romane. Se oggi la realtà è radicalmente cambiata lo si deve all’opera profetica di un giovane che dedicò tutta la sua vita perché l’oratorio diventasse una vera casa di accoglienza fraterna e di amicizia sincera per centinaia di migliaia di bambini”.
Oggi il Cor, ci spiega il presidente, “tenta di accompagnare le realtà bisognose ad un cammino di rete, tra le varie realtà, attivando degli staff territoriali che possano curare la formazione dei catechisti e degli animatori e coordinare attività comuni”. Il ruolo degli oratori è “più che mai necessario oggi nella missionarietà delle parrocchie, svolgendo un ruolo di prima evangelizzazione e di aggregazione di cui i giovani hanno un estremo bisogno. I bambini ed i giovani hanno bisogno di dare un senso alla vita, un senso che il Vangelo può offrire, specialmente se comunicato con i loro linguaggi, con il gioco, con il percorso di gruppo, con le relazioni educative in cui gli adulti si pongano a servizio delle nuove generazioni, con preparazione e voglia di accogliere”.

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