Domenica 31 marzo- Pasqua del Signore

Christos anesti… alitos anesti: Cristo è risorto, è veramente risorto!

Dopo aver assistito alla tragedia della Crocifissione risuona nella Chiesa il grande annuncio delle donne, le prime protagoniste della Pasqua. Gesù ha lasciato il sepolcro: è risorto! Veramente risorto! Questo è il saluto che la Chiesa orientale rivolge come scambio di pace nel giorno di pasqua mentre ci si abbraccia. La gioia del trovare il sepolcro vuoto ci ricorda un evento straordinario: Cristo era morto ma ora è vivo e ci precede in Galilea. In questa domenica siamo chiamati a vedere oltre la morte e a proclamare la vittoria di Cristo sulle tenebre della morte e del peccato. Nessuno può dire che esiste la Resurrezione, ma alcuni ci hanno detto che è Risorto e che lo hanno incontrato. Maria di Magdala lo vede nel giardino e Lui la esorta a non piangere ma a rallegrarsi perché è risorto. A Pasqua non c’è spazio per i lutti e le lacrime. Pasqua è l’occasione felice per tirare un sospiro di sollievo: non siamo più nel buio della morte ma nella Luce della vita! Anche Cristo, risorto, è disceso agli inferi per chiamare e liberare Adamo affinché lui si risvegliasse dalla morte e prendesse parte alla vita nuova. “Io sono con fino alla fine del mondo” (Mt. 28, 20) dice Gesù e in questo orizzonte, in questo mondo lacerato da discordie, guerre e morti noi la vita.  La bella notizia del sepolcro vuoto, le apparizioni del  Risorto,  ci immergono in un clima di vera gioia in cui sentiamo risuonare l’Alleluia pasquale e le campane a festa. Siamo figli di un Dio che ci vuole vivi e pieni di speranza. La Pasqua ha un valore missionario, non basta sapere che Gesù è veramente risorto e non basta credere che non lo hanno trafugato come si pensava, occorre essere testimoni. Dobbiamo diffondere la speranza attraverso gesti di resurrezione: un sorriso, un abbraccio, un gesto di solidarietà con chi soffre. Possiamo farlo non solo spalancando le braccia ma anche aprendo le nostre frontiere agli stranieri, agli emarginati, e a tutti i poveri. Usciamo dai sepolcri fatti di egoismo e cinismo e rimettiamoci ad amare con cuore sincero. Come san Tommaso, tutti siamo chiamati, seppur nel dubbio, a credere senza vedere e a condividere con tutti i fratelli la gioia di essere cristiani risorti. Da morti viventi a uomini vivi. La Pasqua non abbatte la morte corporale, che fa parte dell’esistenza umana e terrena e che San Francesco chiama sorella, ma ci aiuta ad abbracciarla con   fede nella Luce di Colui che è il primo dei Risorti. In questo augurio Pasquale chiediamo allo Spirito che soffi sulle nostre ossa inaridite (Ezechiele 37) e ci aiuti a rinnovarci nel cuore e nella mente per essere uomini e donne nuovi trasformati dalla grazia Pasquale. Se Cristo è risorto, e lo è, non è vana la nostra fede anzi è sempre più vera e forte.  Il Cristo Risorto riempia le nostre famiglie di benedizioni e ci aiuti ad essere orgogliosi di avere un crocifisso appeso alla parete; non ci faccia dimenticare il valore di un segno di croce o di una preghiera fatta col cuore prima dei pasti; aumenti il desiderio di partecipare alla Santa Eucaristia e di compiere sempre gesti di fraternità e umanità. Buona Pasqua a tutti i lettori: Cristo è veramente risorto!