Scuola cattolica. Kaladich (Fidae): “Continuare ad essere presidio di umanità e laboratorio di futuro”

La Fidae ha celebrato 80 anni di storia con tre giornate a Roma (4-6 dicembre), tra festa e riflessione. In questa intervista, la presidente rilancia al Sir l’impegno della scuola cattolica come presidio di umanità e laboratorio di futuro integrando fede, cultura e vita nei progetti educativi, e propone nuove piste di lavoro: dall’uso consapevole dell’AI e dei social alla valorizzazione dei talenti, fino al sostegno strutturato alla scuola paritaria

Foto Fidae/SIR

La Fidae (Federazione istituti di attività educative) ha celebrato i suoi 80 anni con tre intense giornate a Roma (4-6 dicembre). Un anniversario che non costituisce solo un traguardo, ma un nuovo punto di partenza. “La Fidae vuole continuare a essere un presidio di umanità e un laboratorio di futuro, accompagnando le scuole cattoliche nelle sfide educative di oggi e di domani”, afferma la presidente nazionale Virginia Kaladich, che abbiamo incontrato al termine dell’appuntamento romano.

Foto Fidae

Presidente, che cosa le rimane di questi tre giorni?
Sono stati giorni intensi e ricchi di esperienze significative. Ciò che mi ha colpito di più è stato il calore umano: amici, comunità, scuole cattoliche e istituzioni hanno condiviso con noi la gioia di questo anniversario. La partecipazione è stata superiore alle attese, segno di un riconoscimento diffuso del ruolo della Fidae.

Quali momenti hanno caratterizzato la prima giornata, dedicata al “compleanno” della Federazione?
Il 4 dicembre, il cortile di Palazzo della Pigna si è trasformato in uno spazio festoso gremito di persone. Abbiamo presentato il nuovo inno delle scuole cattoliche, “Il futuro siamo noi”, composto da Valentina Ambrosio e personalizzabile da ogni istituto. L’esecuzione con ragazzi e genitori ha creato un clima gioioso, culminato nel taglio della torta. Abbiamo inoltre inaugurato una mostra itinerante che, attraverso dieci pannelli, ripercorre gli 80 anni della scuola cattolica e il suo contributo alla società. Erano attesi quattro ministri – Tajani, Valditara, Giorgetti e Abodi – ma gli impegni del Consiglio dei ministri hanno reso difficile la loro presenza. Giorgetti è riuscito comunque a intervenire, sottolineando con parole semplici e incisive il valore del nostro impegno e la sfida della sostenibilità demografica.

Dai messaggi ricevuti da tutti emerge un grande apprezzamento per il ruolo della Federazione nel panorama educativo del Paese.

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Il 5 dicembre si è svolto il format “Fidaex”. Di che cosa si tratta?
“Fidaex”, ispirato allo stile TEDx, ha aperto il convegno nazionale (5-6 dicembre) nell’aula magna della Pontificia Università della Santa Croce. Protagonisti i ragazzi di una scuola di Torino, guidati da un ex alunno esperto di TED, che hanno condotto con autenticità e intensità. Tra le testimonianze più toccanti, quella di una studentessa musulmana che ha raccontato il suo riscatto grazie alla scuola cattolica. Abbiamo avuto anche ospiti come Rosy Russo di Parole O_stili, e Barbara Nappini di Slow Food Italia, che hanno parlato di linguaggio e comunità. Nel pomeriggio, gli studenti hanno animato workshop molto partecipati, in particolare quello dedicato al format TED.

Spesso si parla di “ragazzi al centro”. Cosa ha mostrato questa esperienza?
Che quando i giovani sono davvero protagonisti, sanno trasmettere messaggi profondi e credibili.

Sono loro il futuro: occorre avere il coraggio di lasciarli agire, accompagnati da guide esperte.

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Qual è l’unicum della scuola cattolica?
La scuola cattolica offre un’educazione integrale, capace di unire valori evangelici e professionalità pedagogica.

È un presidio di umanità e un laboratorio di futuro.

Quali sono oggi le principali sfide per la Fidae?
Le sfide più urgenti sono la sostenibilità economica e demografica. Un’altra priorità è la formazione dei docenti, soprattutto rispetto alle nuove tecnologie. Vogliamo costruire un percorso educativo dai 3 ai 19 anni per un uso critico e consapevole dell’intelligenza artificiale e degli strumenti digitali, che non devono sostituire la relazione. Stiamo inoltre elaborando un codice etico per le scuole e insistiamo sul coinvolgimento dei genitori, anche per un uso corretto delle chat scolastiche, spesso terreno di comunicazioni improprie sui minori.

Quali rapporti avete con le istituzioni ecclesiali e civili?
Collaboriamo con il Consiglio nazionale della scuola cattolica (Cnesc) della Cei e con l’Agorà della parità. Da mesi sensibilizziamo il governo sulla legge finanziaria, chiedendo il rafforzamento del fondo storico di sostegno alla scuola paritaria, fermo da quasi vent’anni. Il 2025 segna il venticinquesimo anniversario della legge sulla parità: è urgente rivedere il fondo. Positivo l’incremento dei fondi per infanzia e disabilità, ma serve un sostegno più strutturato. L’Italia è al terzultimo posto in Europa per libertà di scelta educativa:

occorre riconoscere il valore pubblico della scuola cattolica e allinearsi agli standard europei.

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Ci sono nuove frontiere educative che state esplorando?
Sì, stiamo lavorando sul tema dell’accompagnamento degli alunni ad alto potenziale cognitivo, tema cardine ma ancora disatteso. Questi ragazzi rischiano di non essere compresi e di diventare disadattati. Con Frascati Scienza stiamo per avviare un percorso di ricerca e sperimentazione in alcune scuole campione, per individuare strumenti e procedure di identificazione e attivare interventi miranti alla valorizzazione di tutti i talenti.

Quindi, in estrema sintesi, quali piste di lavoro proponete ai vostri istituti per ripartire dopo questo evento?
Diffondere e utilizzare il nuovo inno; ospitare la mostra itinerante sugli 80 anni della scuola cattolica; sperimentare il format “Fidaex” per dare voce agli studenti; formare i docenti sull’uso consapevole dell’AI e dei social, coinvolgendo anche i genitori;

integrare fede, cultura e vita nei progetti formativi, come ricordato da Papa Leone XIV nel discorso ai partecipanti Giubileo del mondo educativo;

attivare percorsi per gli alunni ad alto potenziale cognitivo; monitorare gli sviluppi della legge di bilancio e sostenere il fondo storico per le scuole paritarie.

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