Un’esperienza particolarmente entusiasmante quella vissuta dal gruppo della diocesi di Chioggia, i giovani insieme ai tre sacerdoti accompagnatori che hanno partecipato al “Giubileo dei Giovani” a Roma. Un’intera settimana insieme, dal 28 luglio al 3 agosto, all’insegna della “Speranza” che caratterizza questo anno giubilare. Partiti anche con l’invio del vescovo Giampaolo che li aveva incontrati ed esortati in precedenza, puntavano, insieme a tutti gli altri coetanei provenienti da quasi 150 Paesi del mondo, all’incontro con papa Leone XIV alla veglia di sabato 2 e alla messa di domenica 3 nella grande spianata di Tor Vergata. Ma si è trattato di un itinerario ben programmato e vissuto intensamente in tutte le sue tappe, che abbiamo avuto modo di seguire anche noi da qui, giorno per giorno, grazie a quel legame speciale che si è instaurato attraverso le nostre pagine nei social media, dove venivano rilanciate sistematicamente – molto gradite anche dagli amici rimasti nelle comunità locali – le sensazioni, le riflessioni, le immagini e le “parole”, fedelmente comunicate dal nostro giovane collaboratore accreditato presso la sala stampa della Santa Sede (per altro girate, gradite, anche ai colleghi degli altri settimanali diocesani del Triveneto). Le grandiose riprese televisive ufficiali dei momenti principali di questo speciale Giubileo giovanile l’hanno certamente fatta da padrone; ma il collegamento specifico, tempestivo, quasi in diretta, con i nostri amici laggiù ha dato un tocco in più – per chi ha voluto e potuto seguire – al coinvolgimento anche del nostro giornale e della diocesi. Significativa la prima messa celebrata nella sede romana della Comunità missionaria di Villaregia, che ha avuto origine oltre 40 anni fa proprio nella nostra diocesi, e che a Roma ha portato molte decine giovani dai vari Paesi in cui è presente con le sue missioni, una sessantina dei quali sono partiti, anch’essi con l’invio del nostro vescovo diocesano, esattamente dalla casa madre di Villaregia di Porto Viro. Emblematico, il secondo giorno, l’attraversamento della Porta Santa nella basilica di San Pietro; importante, anzi fondamentale, la “confessio fidei” che i “nostri” hanno vissuto il quarto giorno con tutti i giovani italiani presenti al Giubileo, con l’apertura ecumenica e il pensiero e la preghiera per la pace, illuminata e sostenuta dal videomessaggio del cardinale Pizzaballa; bellissima la sorpresa del primo incontro inaspettato con papa Leone. Scoperta, grandezza, condivisione, Chiesa, servizio – ha elencato il nostro “corrispondente” Daniele Boscarato come punti focali delle esperienze quotidiane (insieme alle “12 Parole per dire Speranza”: coraggio, soglia, riscatto, abito, responsabilità, coscienza, senso e consenso, scoperta, promessa, popolo, gioia piena, abbraccio) – per giungere poi al termine “scelta” come messaggio centrale del dialogo del papa con la marea giovanile che lo ascoltava a Tor Vergata. Momenti culminanti, certamente, quelli vissuti nella vasta area alla periferia di Roma, dove sono arrivati dopo una lunga camminata che ha accentuato l’attesa, insieme al milione e oltre di altri giovani spinti dallo stesso entusiasmo e sostenuti dalla medesima partecipazione interiore. Sorprendente – pensando alla grande confusione di messaggi, di suoni, di parole e di immagini che segna la vita quotidiana di questi giovani, come del resto quella di tutti noi – il profondo “silenzio” che ha caratterizzato l’adorazione eucaristica della Veglia serale di sabato, animata a tratti da canti corali, insieme semplici e solenni, molti dei quali noti e consueti anche nelle nostre assemblee. Grandiosa la veduta della folla immensa che ha gremito la distesa predisposta con grande cura e vigilata da un attento servizio, minuziosamente regolato in tutti gli aspetti (un plauso agli organizzatori!). La “notte speciale” vissuta sotto le tende o nei sacchi a pelo – quella in cui avrebbero dovuto “riposare”, come aveva suggerito il papa alla conclusione dell’incontro serale – sarà stata invece, come sempre capita per i giovani in questi frangenti (mi veniva da pensare all’ultima notte dei nostri campiscuola…), una continuazione della giornata tra dialoghi e ricordi, scambi di opinioni e prospettive, sorrisi e risate, in un clima di festa prolungata fino al mattino della celebrazione conclusiva, quando il papa ha fatto rivivere a tutti l’esperienza dell’incontro dei discepoli con Gesù e sottolineato la necessità di scegliere di stare con lui sempre e per sempre, come egli desidera stare con noi. Sono venuti da tutto il mondo lì “per vedere un volto – commentava il direttore de “L’Osservatore Romano” Andrea Monda, martedì – e così essere raggiunti da un amore”, quello del papa e quello di Cristo insieme. Ora, anche i “nostri” sono tornati e ricorderanno a lungo, anzi per sempre, l’esperienza vissuta. Mentre la nostra Chiesa locale si prepara al pellegrinaggio giubilare diocesano del 9-11 settembre, con la guida del vescovo Giampaolo, verso il termine di questa estate che auguriamo a tutti sia fruttuosa di speranza e di serenità, e foriera di pace per il mondo intero.
Gioioso Giubileo
giovani della diocesi di Chioggia hanno partecipato al Giubileo dei Giovani a Roma, tra celebrazioni, incontri e momenti di preghiera. Alla veglia di Tor Vergata, Papa Leone XIV ha invitato a scegliere di vivere sempre con Gesù. L’esperienza resterà impressa nei cuori come un segno di fede e speranza.