“Ho offerto i miei cinque pani e due pesci. Il miracolo lo ha fatto Dio”. Pablo Licheri, fondatore dell’app Orari Messe, racconta un’avventura che, partita come un’iniziativa familiare, è diventata oggi il punto di riferimento mondiale per trovare una celebrazione eucaristica. Con oltre due milioni di download, si è affermata come uno strumento semplice ma prezioso per chi desidera partecipare alla messa, ovunque si trovi.

(Foto Pablo Licheri)
L’app Orari Messe ha superato i due milioni di download. Si sarebbe mai aspettato un risultato simile all’inizio di questo percorso?
Quando si crea qualcosa, si sogna che possa raggiungere tante persone. Ricordo che, agli inizi, dissi a un giornalista che il mio sogno era arrivare a un milione di utenti. All’epoca sembrava un’ingenuità. Ma se tutto fosse dipeso dalle mie capacità, le probabilità erano nulle. Ho solo messo a disposizione ciò che avevo. Il resto lo ha fatto il Signore.
Com’è nata l’intuizione di un’app che non crea contenuti, ma orienta le persone al cuore della vita cristiana, l’Eucaristia?
Tutto è partito da un amico, Mauro, che una volta mi disse quanto fosse difficile trovare l’orario della messa mentre era in viaggio.
Dodici anni fa non esisteva nulla di simile. All’inizio era solo un hobby, poi è diventato il nostro piccolo apostolato familiare. Per quasi dieci anni abbiamo sostenuto ogni costo con le nostre forze.
L’app non ha pubblicità né monetizzazione. Ma è cresciuta, e continua a farlo. Ora stiamo lavorando per renderla ancora più solida, al servizio della Chiesa nel mondo.
Che cosa significa, oggi, essere missionari nel digitale? In che modo il mondo della tecnologia può diventare luogo di annuncio e testimonianza?
Significa abitare gli spazi digitali come discepoli, non come tecnocrati. Come diceva suor Clare Crockett, voglio aiutare gli altri a scoprire “la vera felicità, che si trova solo in Dio”. La rete ci permette di raggiungere persone ovunque, ma non basta esserci: dobbiamo esserci con il Vangelo nel cuore.

(Foto Orari Messe)
Ci sono state storie o messaggi particolari che le hanno fatto comprendere l’impatto concreto di questo progetto sulla vita delle persone?
Ce ne sono tantissimi. Proprio questa settimana, più persone mi hanno detto: “Mi hai salvato la vita!”. È un’espressione forte, ma dice molto.
Un ragazzo, grazie all’app, ha ricominciato a frequentare la messa e oggi è in seminario. Un altro è tornato a confessarsi dopo anni.
Sono grazie che ci ricordano per chi lo stiamo facendo.
Leone XIV ha parlato di “reti che salvano”, fondate su relazioni autentiche. In che modo Orari Messe può essere parte di questa dinamica di comunione?
Per ricevere la grazia, normalmente, bisogna entrare in chiesa. È lì che Cristo si dona realmente nel suo corpo e nel suo sangue. Questa grazia trasforma il cuore umano. Noi cerchiamo semplicemente di rimuovere ogni ostacolo tra chi cerca Dio e il luogo dove può incontrarlo. È così che, in modo silenzioso, una rete può diventare salvezza.

