
Ho visitato diocesi e comunità condividendo con la popolazione, cattolica e non, il comune desiderio di rialzarsi dopo il sisma, di ricostruire, insieme a una sempre viva aspirazione a una pace vera e duratura. Le parrocchie nelle aree colpite dal sisma sono un punto di riferimento per tutti. Gli organismi della Conferenza episcopale e diocesani collaborano con altre confessioni religiose e organizzazioni nazionali e internazionali in favore della popolazione e nella ricerca di soluzioni pacifiche alla crisi. Ci sono iniziative per avviare processi di riconciliazione e di cooperazione nella ricostruzione non solo delle strutture danneggiate dal terremoto, ma soprattutto dei rapporti sociali, sostenuti dal provvidenziale accompagnamento degli insegnamenti e degli appelli di Papa Francesco sul camminare insieme e sostenersi vicendevolmente, e ora dallo sguardo paterno e consolante di Papa Leone XIV. Il suo saluto “La pace sia con tutti voi!” e il suo abbraccio a Roma e al mondo intero dalla loggia della Basilica di San Pietro è arrivato in Myanmar chiaro e forte.
Dopo la morte di Papa Francesco si temeva di ricadere nel dimenticatoio, ma il richiamo di Papa Leone a non avere paura e a fidarsi dell’amore di Dio è stato liberatorio, ha riacceso la speranza. Il segno tangibile è la gioia di un popolo sofferente, ma non sopraffatto dalle conseguenze della violenza e dal disastroso terremoto dello scorso marzo. Un popolo che in questi anni ha sperimentato la vicinanza del Santo Padre, l’aiuto della Santa Sede, della Conferenza episcopale italiana e di altre Chiese, che ha messo in moto una catena di solidarietà e sta dando frutti. Con zelo e dedizione vescovi, sacerdoti e migliaia di religiose sparse su tutto il territorio accompagnano le comunità anche nelle aree più remote.
Il terremoto ha mostrato quanto siamo fragili, ma allo stesso tempo quanto siamo amati da Dio, che si piega sulle nostre ferite, le guarisce e ci dà nuova vita per essere lievito nel mondo. In questo contesto complesso, la preghiera è la forza che rinnova ogni giorno la letizia nella vita di questo popolo; con la preghiera si affida alla materna intercessione di Maria e all’amore misericordioso del Padre.
(*) incaricato d’affari a.i, Nunziatura Apostolica in Myanmar