Oggi più che mai protagonisti della vita delle giovani famiglie, i nonni offrono sostegno ai figli occupandosi dei nipoti piccoli, talvolta anche aiutandoli economicamente, e custodiscono e trasmettono memoria e valori. Dionisio Ulissi, 61 anni, è un ex bancario; la moglie Anna, 59 anni, è insegnante di scuola primaria; per dare una mano alle due figlie che hanno ciascuna un bimbo piccolo – Enrico di due anni e mezzo e Zoe di 14 mesi – lui è andato “in esodo” e lei ha scelto il part-time. Due nonni “giovani” e molto attivi. Abitano a Teramo e sono i responsabili regionali di Abruzzo e Molise per la pastorale familiare, insieme a don Sabatino Fioriti e a mons. Emidio Cipollone, vescovo di Lanciano. Li abbiamo incontrati alla vigilia del Giubileo delle famiglie, dei bambini, dei nonni e degli anziani (30 maggio – 1° giugno).
“La nostra – esordisce Anna, appena rientrata a casa con il marito e i nipotini dalla recita del rosario in parrocchia – è stata una scelta convinta; mettere al primo posto i nostri figli offrendo il nostro tempo e la nostra esperienza per accudire i bambini si è poi rivelata una grazia, un dono del Signore. Abbiamo creato una forte relazione affettiva ed emotiva: condividere con i piccoli cinque giorni a settimana – Zoe sta con i nonni dalle otto di mattina alle sei di sera, Enrico dall’uscita di scuola, ndr – ci consente inoltre di trasmettere loro i nostri valori”.

Il piccolo Enrico (Foto Dionisio Ulissi/SIR)
Essere figure di sostegno, mantenendo però il proprio ruolo senza rischiare di sostituirsi ai genitori. E’ facile?, chiediamo loro. “Rispettiamo le scelte delle nostre figlie, sia a livello educativo sia nella quotidianità – risponde Anna -. Cerchiamo di non essere invadenti ma di dare supporto quando ci viene chiesto. Il sabato e la domenica, quando ci sono i mariti, ci mettiamo da parte”.
“Offriamo una presenza silenziosa, sempre disponibile anche di fronte agli imprevisti
perché un bimbo che non sta bene vuol dire rivedere i tuoi piani se avevi preso un impegno”, aggiunge Dionisio. I nipotini sono ancora piccoli ma, osserva Anna, “oltre alle coccole e carezze che rimarranno nel loro cuore, il nostro legame è fatto anche di speranze e di preghiere silenziose per loro”.
Sabato 31 maggio Anna e Dionisio sono a Roma per il Giubileo.
Dionisio auspica una “grande partecipazione di famiglie; sarebbe una testimonianza di fede significativa per tutti”. “Vogliamo vivere il Giubileo come un momento di festa – prosegue -, perché
la vita coniugale, la famiglia, la presenza dei nonni è festa, ricchezza, bellezza.
Ciò che tentiamo di testimoniare nella nostra comunità parrocchiale dove facciamo catechismo”. “Vorrei riuscire a trasmettere ai giovani il messaggio bello del matrimonio e dei valori che la Chiesa ci trasmette quotidianamente, e sarei contenta se le giovani famiglie, travolte dal lavoro e da frenetici ritmi di vita, si avvicinassero a questo mondo che potrebbe dare loro un grande aiuto, potrebbe sostenerle e accompagnarle”, l’auspicio di Anna.

La piccola Zoe (Foto Dionisio Ulissi/SIR)
Anna e Dionisio sono impegnati in prima persona nella pastorale familiare. Hanno gestito per qualche anno un centro di ascolto per coppie separate e sanno bene che esistono anche famiglie disfunzionali e situazioni complesse. Chiediamo loro come si sentono interpellati di fronte a coppie divorziate, a nuclei con figli omosessuali, a coppie gay. “La pastorale sta aprendo le porte a queste nuove realtà – risponde Anna -. Se in passato persistevano dei pregiudizi, ora prevale l’atteggiamento dell’accoglienza e dell’ascolto.
Noi accogliamo e ascoltiamo, senza giudicare. La Chiesa è accogliente”.
“Non dobbiamo dimenticare il messaggio lasciatoci da Papa Francesco con Amoris Laetitia – chiosa Dionisio -: farci compagni di viaggio, delle famiglie, delle coppie, delle situazioni di difficoltà, uscire dalle sagrestie per andare a cercarle senza aspettare che siano loro a venire da noi. Stare loro vicino in ogni situazione di vita. Una priorità che abbiamo sempre avuto come coppia impegnata nella pastorale. Con lo sguardo attento alla realtà e alle sfide di oggi. Ad esempio, nell’ultimo convegno di formazione, l’anno scorso in Abruzzo-Molise, abbiamo chiamato don Alessandro Picchiarelli (docente presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma e autore, tra l’altro del testo “Tra profilazione e discernimento. La teologia morale nel tempo dell’algoritmo”, ndr) a parlarci di connessioni, connettività e intelligenza artificiale. Una richiesta pervenuta da molte famiglie per conoscere il funzionamento e gli impatti psicologici, antropologici, etici e morali dell’AI, indicata qualche giorno fa Papa Leone XIV come un’importante sfida da affrontare. Papa Leone, che fin dall’inizio del suo pontificato ha auspicato un mondo che sia davvero ‘una famiglia di popoli’ chiedendo un investimento sulla famiglia, ‘società piccola ma vera e fondata sull’unione stabile tra uomo e donna’”. Per noi – conclude Dionisio -, “questo Giubileo dei due Papi, Francesco e Leone, è un momento di festa, gioia, riflessione e testimonianza, ma è anche
trovare dei compagni di viaggio e, soprattutto, farci compagni di viaggio con gli altri, con chiunque sia in difficoltà”.

