Diciamolo fuori dai denti: il tanto atteso 2021, l’anno che dovrebbe segnare la ripartenza dopo il tremendo 2020, non è iniziato sotto i migliori auspici. Prima abbiamo dovuto incassare la brusca frenata della campagna vaccinale anti-Covid, con la sgradevole sensazione di essere legati ai voleri (e agli interessi economici) delle multinazionali del farmaco. Poi abbiamo scoperto che la Lombardia è stata inserita una settimana “per sbaglio” tra le zone rosse: restiamo in attesa di capire chi ha commesso l’errore, provocando un danno di 600 milioni di euro alle imprese della nostra regione. Ma anche a Pavia non ci siamo fatti mancare i nostri guai. Ci riferiamo in particolare al contrasto nato tra San Matteo e Mondino, dopo la decisione del Policlinico di inserire nel proprio Piano aziendale strategico la realizzazione di un dipartimento di Neuroscienze. Un progetto che rischia di cancellare la Stroke Unit di secondo livello, nata in seguito all’ accordo tra le due Fondazioni. Negli ultimi giorni il clima tra i vertici dei due istituti è stato all’insegna di una grande freddezza, anche se non sono mancati i tentativi di riprendere il dialogo. Ci auguriamo di cuore che, anche con la mediazione della Regione, delle istituzioni locali e dei politici che ci rappresentano a Roma e Milano, si possa trovare una soluzione di buon senso. Se vogliamo finalmente costruire il “Sistema Pavia”, del quale si parla da anni, non possiamo “farci la guerra in casa”. I colossi della sanità milanese non aspettano altro che sfruttare le debolezze pavesi per “occupare” i nostri territori.
(*) direttore “Il Ticino” (Pavia)

