La via dei vaccini

A prescindere dal responso dell’EMA (l’agenzia europea per i medicinali), già atteso come liberatorio per giovedì, non si può negare che la sospensione temporanea in via precauzionale della somministrazione del vaccino AstraZeneca, decisa in accordo con altri stati anche dall’agenzia italiana AIFA, abbia avuto ed avrà delle conseguenze sulla campagna di vaccinazione nel nostro Paese. Sia per quanto riguarda i tempi di programmazione che necessariamente slittano (anche se si cercano altre vie, come ad esempio le farmacie, per intensificare le operazioni), sia per quanto riguarda un certo scetticismo sulla sicurezza di questo o di altri vaccini e quindi sulla serenità di chi vi si sottopone, sulla percentuale di chi li accetta e sulla rivalsa dei no-vax.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

A prescindere dal responso dell’EMA (l’agenzia europea per i medicinali), già atteso come liberatorio per giovedì, non si può negare che la sospensione temporanea in via precauzionale della somministrazione del vaccino AstraZeneca, decisa in accordo con altri stati anche dall’agenzia italiana AIFA, abbia avuto ed avrà delle conseguenze sulla campagna di vaccinazione nel nostro Paese. Sia per quanto riguarda i tempi di programmazione che necessariamente slittano (anche se si cercano altre vie, come ad esempio le farmacie, per intensificare le operazioni), sia per quanto riguarda un certo scetticismo sulla sicurezza di questo o di altri vaccini e quindi sulla serenità di chi vi si sottopone, sulla percentuale di chi li accetta e sulla rivalsa dei no-vax. Ma dev’essere chiaro – e occorre lavorare per diffondere questa convinzione – che la strada per battere il virus passa per una vaccinazione quanto più completa possibile: ciò non dovrebbe essere messo comunque in discussione. Le nuove indicazioni per non sprecare alcuna delle dosi disponibili lo fanno capire. Come pure l’attesa sempre più diffusa – nonostante tutto – da parte delle varie categorie di persone per capire il proprio turno: e in questo senso andrebbe ulteriormente agevolato l’iter per la prenotazione o per la partecipazione. Diventa molto eloquente il confronto con l’andamento della pandemia in Gran Bretagna, dove la sua diffusione si è drasticamente ridotta grazie appunto ad una campagna capillare di vaccinazione (i dati ufficiali dicono che se a gennaio vi si moriva da Covid-19 due volte e mezzo in più rispetto all’Italia, ora è invece praticamente il contrario; come pure nello stesso periodo vi sono diminuiti i contagi che erano circa il triplo dei nostri fino a ridursi ad un quarto rispetto ai nostri attuali…). Dunque, sì ai vaccini! La sospensione temporanea di uno è ritenuta una prova che il sistema di controllo e sicurezza funziona, ma indubbiamente – come si diceva – avrà le sue conseguenze. C’è chi ritiene sarebbe stato meglio procedere ugualmente, ma d’altra parte non si possono disattendere totalmente eventuali perplessità. Sull’estensione della vaccinazione a tutta la popolazione ci sono intanto le importanti novità delle sperimentazioni in atto o annunciate dalle più note case farmaceutiche (Moderna, Johnson & Johnson, Pfizer-BioNTech e la stessa AstraZeneca) anche per la fasce di età inferiori (a buon punto alcune sull’età adolescenziale e avviate quelle sull’età pediatrica dai 6 mesi agli 11 anni) per valutarne la potenziale sicurezza e la reale immunogenicità. Nel frattempo conta sempre per tutti l’osservanza delle norme basilari (mascherina, distanziamento – anche nei momenti di convivialità -, igienizzazione…); e ciò vale pure per i vaccinati (tenuti anch’essi, ad esempio, alla quarantena se entrano in contatto con un positivo), tanto più a causa delle varianti che si rivelano più insidiose (inglese, sudafricana, brasiliana). Con tutto ciò, siamo convinti che la battaglia sarà ancora lunga; ma la strada dovrebbe essere ormai segnata. Se è vero – come ha osservato il presidente della Repubblica – che l’Italia, colpita duramente dall’emergenza, ha dimostrato spirito di democrazia, di unità e di coesione, sentendoci più vicini anche nel distanziamento, dobbiamo confidare – e comunque impegnarci per questo – che riusciremo certo a risollevarci.

(*) direttore “Nuova Scintilla” (Chioggia)

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