Domenica 21 giugno

Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo”. Con questa significativa affermazione il Vangelo di Matteo mette in evidenza il primato dell’anima nella vita di ogni uomo e nello stesso tempo ci rivela il nostro meraviglioso destino di immortalità. Al centro del pensiero provvidente di Dio per ogni uomo c’è l’anima, bene supremo che Egli stesso custodisce attraverso la sua santissima Provvidenza, stabilendo passo dopo passo ciò che davvero è necessario “nostra salutis causa” cioè per la nostra salvezza. In questi ultimi tempi di pandemia abbiamo sperimentato come la custodia della salute pubblica è stata al centro delle politiche internazionali: Governi, Stati, organizzazioni internazionali si sono prodigati instancabilmente ogni giorno per garantire alle persone la salute e il benessere. Tutto questo è assolutamente giusto e lecito, tuttavia Gesù ci chiede di ampliare gli orizzonti della nostra comprensione della vita. Occorre ricordare che secondo l’insegnamento del Vangelo l’autentico sviluppo dell’uomo riguarda unitariamente la totalità della persona in ogni sua dimensione e il vero benessere consiste nel vivere secondo la grazia di Dio. Ecco perché la seconda lettura di questa Domenica, tratta dalla Seconda lettera di San Paolo ai Romani, si concentra sul peccato e sulla grazia. C’è un virus ben più letale di ogni altro, capace di toglierci ciò che Dio stesso ci ha conquistato e donato sulla Croce, questo virus è il peccato. Gli uomini e il mondo hanno il potere, nella misura che Dio permette e in virtù del loro libero arbitrio, di recare danno alla vita ma come è scritto nel Vangelo di oggi “non hanno il potere di uccidere l’anima”. L’anima e la grazia sono le realtà più importanti che dobbiamo difendere, la loro custodia è il vero benessere di ogni uomo. “Abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo”. Se è vero che non possiamo aggiungere una sola ora alla nostra vita terrena più di quanto è stato stabilito da Dio è anche vero che noi possiamo rendere la nostra vita immortale, custodendo la nostra anima dal peccato e vivendo nella grazia di Dio. Lui è con noi e dispone tutto secondo questo fine di salvezza, gioie e dolori, soddisfazioni e sofferenze, consolazioni e croci. Perfino i capelli del nostro capo sono tutti contati e non vi è nulla lasciato al caso. A noi rimane dunque la scelta definitiva sul nostro vero benessere, sulla custodia della nostra salute integrale, sul destino eterno della nostra vita, che consiste nel rinnovare quotidianamente le nostre promesse battesimali, nello scegliere Gesù e nel rifiutare il peccato. Nelle missioni popolari di una volta i predicatori concludevano così i loro sermoni: “Vita breve e morte certa, del morire l’ora è incerta, un’anima sola si ha, se si perde che sarà?”. Dio ti ha concesso il beneficio della scelta, puoi scegliere di salvare o di far perire la tua anima, tutto ciò che doveva essere fatto per la salvezza della tua anima Egli lo ha fatto, ora a te la scelta!