Scopoli: ventennale del terremoto

“Sono contento di essere qui a celebrare l’Eucarestia con voi, cari parrocchiani e amici di Scopoli e della Caritas Cremonese, a vent’anni di un terremoto che sembrava mai terminare, per due motivi: per una storica di amicizia e di fraternità che è iniziata da allora e che ancora dura nel tempo; perché oggi sono vescovo di una diocesi, Ferrara-Comacchio, che vive ancora il dramma di un terremoto del 2012, i cui segni sono ancora cento chiese chiuse”. Ha esordito così l’arcivescovo Giancarlo Perego nell’omelia della santa Messa celebrata a Scopoli per commemorare i vent’anni dal terremoto e soprattutto la successiva ricostruzione.

Nel drammatica occasione del terremoto dell’Umbria del 1997, le Caritas delle diocesi di Cremona, Crema e Mantova si gemellarono con questo villaggio, a pochi chilometri da Foligno, inviarono volontari che prestarono, per lungo tempo, un’opera di sostegno materiale e morale alla popolazione. Si crearono amicizie che non si sono mai interrotte. Il parroco di allora, don Giuliano Pastori si rimboccò le maniche e, per far risorgere la sua comunità parrocchiale, ebbe l’idea di coinvolgere un gran numero di pittori moderni, realizzando negli edifici della chiesa e della parrocchia un vero e proprio museo d’arte contemporanea, con tante iniziative culturali. Due opere – se ben ricordo – sono anche di nostri autori, Rosario Folcini e Gian Battista Omacini. Oggi don Giuliano è quiescente e il nuovo parroco di Scopoli è don Gianluca Antonelli che ha concelebrato con mons. Perego, assieme al suo segretario e a don Giorgio Zucchelli intervenuto con una delegazione della diocesi di Crema, tra cui alcuni volontari di quegli anni: onnipresente Fermano Nobili, a Scopoli già da alcuni giorni e animatore della giornata. La segretaria Rosella l’ha definito “volontario modello”.

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