Non si tratta solo di aiutare una persona a trovare una occupazione. Il vero senso è quello di ricostruire una vita. È il cuore pulsante di “Officina delle opportunità”, progetto nato nel 2023 per rispondere al disagio economico e sociale esploso con la pandemia. In 32 mesi ha accompagnato 2mila persone in percorsi personalizzati di orientamento, formazione e inserimento lavorativo. Di queste, 680 sono state abilitate, e 170 hanno già firmato un contratto regolare.
Il progetto è promosso dalla diocesi di Roma, attraverso la Caritas, con Regione Lazio e Roma Capitale e i risultati sono stati illustrati questa mattina, 1° ottobre, nella Sala Cardinale Ugo Poletti del Palazzo apostolico lateranense. grazie a una rete capillare su tutto il territorio di Roma composta da 333 parrocchie, 221 centri di ascolto, 36 presidi territoriali e circa 2mila volontari, Officina delle opportunità ha intercettato più di 7.800 persone accompagnando le 2milla più fragili e vulnerabili in percorsi personalizzati di inserimento nel mondo del lavoro. A delinearne il profilo è stata la coordinatrice del progetto Monica Piras che ha restituito il volto di una Roma plurale: 52% uomini e 48% donne, 52% italiani e 48% stranieri provenienti da oltre 50 Paesi, con un’età media di 44 anni. Tra loro c’è chi vive da solo (24,5%), chi affronta le difficoltà di un nucleo monogenitoriale (10%) e chi non ha una casa stabile: il 21% risiede in campi o ricoveri, il 18% in subaffitti o strutture temporanee, solo l11% ha casa di proprietà.
La maggioranza (65%) è disoccupata, mentre il 18% lavora con contratti precari.
“Numeri che riflettono storie di persone che hanno ritrovato dignità, fiducia e futuro grazie alle 333 parrocchie che hanno ascoltato il loro grido”, ha affermato il cardinale vicario della diocesi di Roma Baldo Reina.
Il progetto ha sperimentato percorsi di autoimpiego per microimprese artigianali e interventi mirati per donne sole con figli, migranti, Neet ed ex detenuti, con tutoraggio specifico. Altro punto di forza la crescita dei contratti stabili passati dal 28% al 54%. Il cardinale ha inoltre sottolineato che Officina delle opportunità non è soltanto “un progetto di inclusione lavorativa, ma un vero laboratorio di carità intelligente e riflessiva, animato dal desiderio di ascoltare, discernere e rinnovare continuamente la nostra azione. Affonda le sue radici nella dottrina sociale della Chiesa, che afferma la dignità inviolabile di ogni persona e riconosce il lavoro come bene comune, generatore di speranza e di futuro condiviso”.
Il direttore di Caritas Roma Giustino Trincia ha parlato di Officina delle opportunità come “un vero e proprio laboratorio di ricerca e di sperimentazione di possibili soluzioni lavorative per persone che versassero in condizioni di fragilità sociale ed economica. Abbiamo voluto tenere strettamente uniti l’inclusione sociale delle persone e la promozione del lavoro dignitoso”.
Dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri e dal presidente della Regione Francesco Rocca la disponibilità a continuare la collaborazione per questo progetto anche nei prossimi anni. Per Rocca, infatti, la “collaborazione istituzionale permette di avere un impatto positivo sulle comunità e di individuare le vulnerabilità dei territori”. Gualtieri ha invece riflettuto sul nesso che esiste tra precarietà lavorativa, abitativa e relazionale. “Tre precarietà che sono causa ed effetto al tempo stesso – ha affermato -. Questo dimostra come il lavoro può scardinare anche la solitudine. Inoltre ci richiama a una grande responsabilità perché dai dati emerge che il progetto è andato oltre gli obiettivi che si era prefissato”.

