Acquaroli confermato presidente delle Marche. In Valle d’Aosta affermazione netta dell’Union Valdotaine

Francesco Acquaroli, di Fratelli d’Italia, è stato confermato presidente della Regione Marche, con 8 punti di distacco su Matteo Ricci, candidato del “campo largo”. In Valle d’Aosta, dove si è votato con la proporzionale e il presidente sarà eletto dal Consiglio, affermazione netta dell’Union Valdotaine che da sola supera la coalizione di centro-destra.

(Foto ANSA/SIR)

Francesco Acquaroli, di Fratelli d’Italia, è stato confermato presidente della Regione Marche, con 8 punti di distacco su Matteo Ricci, candidato del “campo largo”. Vistoso calo della partecipazione, inferiore di circa 10 punti rispetto al dato del 2020. In Valle d’Aosta, dove si è votato con la proporzionale e il presidente sarà eletto dal Consiglio, affermazione netta dell’Union Valdotaine che da sola supera la coalizione di centro-destra. Questo è il flash che ci consegna la prima tornata di voto regionale della serie in calendario per questo autunno.
Nelle Marche, su cui si concentrava l’attenzione degli analisti per le implicazioni di carattere nazionale, Acquaroli ha ottenuto il 52,43% contro il 44,44 di Ricci. Gli altri quattro candidati presidente sono rimasti al di sotto dell’1%. La robusta conferma del “governatore” – su cui la premier Giorgia Meloni aveva investito molto del suo capitale politico – va letta anche alla luce dei risultati dei partiti della coalizione che registrano un cambiamento macroscopico, con FdI al 27,41% e la Lega ferma al 7,37% (nel 2020 aveva ottenuto oltre il 22%), superata da Forza Italia che stavolta ha avuto l’8,60%. Hanno ottenuto seggi anche la lista del presidente, una civica regionale e l’Unione di centro. Sul versante opposto è il Pd che stacca tutti con il 22,50%, seconda è la lista del presidente con il 7,34%, seguita dal Movimento 5 Stelle con il 5,08% e da Alleanza Verdi Sinistra con il 4,15%. Su tutti i risultati getta una luce preoccupante il dato dell’astensionismo: a votare è andato soltanto il 50,01%, in pratica un elettore su due, a fronte del 59,75 del 2020.
In Valle d’Aosta la coalizione di centro-destra è rimasta lontana dalla soglia del 42% che avrebbe fatto scattare il premio di maggioranza. Spicca invece il risultato dell’Uv, che da sola ha ricevuto il 31,97 dei suffragi. Un esito politicamente rafforzato dal 14,05% degli Autonomisti di centro. FdI, al debutto in Consiglio regionale, ha ottenuto il 10,99%, FI il 10,05%, la Lega l’8,38% (aveva quasi il 24%), il Pd l’8,04%, Avs il 6,32%. La maggioranza uscente in Consiglio era costituita dai due partiti autonomisti e dal Pd.

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