Francia, 90 nuove ordinazioni presbiterali. Calano i preti, ma la speranza resta viva

Il 29 giugno, solennità dei santi Pietro e Paolo, saranno ordinati 90 nuovi sacerdoti in Francia. Nonostante il calo delle vocazioni rispetto agli anni passati, il dossier della Conferenza episcopale evidenzia il valore del ministero come segno di speranza e dono alla comunità

(Foto AFP/SIR)

“Sono i vostri preti, sono i preti della Chiesa”. Con queste parole mons. Benoît Bertrand, vescovo di Pontoise e presidente della Commissione dottrinale della Conferenza episcopale francese, apre l’edizione 2025 del dossier sulle ordinazioni presbiterali. Saranno 90 i nuovi sacerdoti ordinati in Francia nella solennità dei santi Pietro e Paolo, il 29 giugno. La data non è casuale: i due apostoli, così diversi per storia e temperamento, rappresentano le colonne della Chiesa, unita nella varietà delle vocazioni. Secondo il dossier, le ordinazioni rappresentano un tempo forte per le comunità e un invito a riscoprire la bellezza di un ministero che nasce dal cuore di Cristo e si pone al servizio del popolo di Dio.

I numeri delle ordinazioni

Le province ecclesiastiche con il numero più alto di ordinazioni sono Parigi (16 ordinazioni), Fréjus-Tolone (10) e Laval (10, di cui 9 della Comunità Saint-Martin). In totale, le ordinazioni del 2025 coinvolgeranno 28 diocesi metropolitane, 2 diocesi d’oltremare (Guyana e Papeete), e numerose comunità e congregazioni religiose. I candidati provengono da percorsi formativi strutturati in sette anni, che includono teologia, filosofia, accompagnamento spirituale e pratica pastorale nelle parrocchie e nei luoghi di sofferenza e servizio.

Il panorama numerico delle vocazioni riflette una realtà complessa ma viva. I seminaristi sono passati da 976 nel 2000 a 828 nel 2023, segnando una lieve ripresa dopo il minimo di 679 nel 2020.

I sacerdoti attivi sono attualmente 10.188, rispetto ai 19.234 del 2000.

In calo anche il numero dei religiosi e delle religiose: da circa 50.000 a poco più di 17.000 nello stesso periodo. In crescita, invece, i diaconi permanenti: da 1.485 nel 2000 a oltre 3.150 nel 2023. Le vergini consacrate sono aumentate da 629 a 643. Il numero dei vescovi resta stabile: 107 in attività, a cui si aggiungono una ventina di emeriti. Nonostante le difficoltà, questi dati raccontano una Chiesa che non rinuncia alla missione, capace ancora oggi di generare vocazioni radicate nella fede e nella testimonianza evangelica.

Un ministero di speranza

Come sottolinea mons. Bertrand, “Essere preti è entrare nella passione d’amore di Gesù”. E ancora: “Si tratta di una storia d’amore che si sviluppa nel gioco continuo di due libertà: la libertà di Dio che sceglie chi vuole e la nostra libertà di dire ‘sì’”. Una vocazione, spiega, che nasce “dal desiderio di annunciare il Vangelo, celebrare i sacramenti e condurre il popolo verso Dio”. La missione del sacerdote è quella di vivere “tra gli uomini e le donne del nostro tempo”, nelle città e nelle campagne, nei luoghi della sofferenza e della gioia: “Sono i volti incontrati nei nostri ministeri”.

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