Cei e Ucei: 16 schede per superare stereotipi sull’ebraismo

Presentate a Didacta 16 schede realizzate da Cei e Ucei per una corretta conoscenza dell’ebraismo. Destinate a scuole e docenti, aiuteranno a superare stereotipi e pregiudizi, promuovendo il dialogo interreligioso e la convivenza pacifica attraverso l’educazione

(Foto Toscana Oggi)

Ebreo, giudeo o israelita? Per comprendere bene i significati delle parole legate al mondo ebraico e imparare a usarle nel giusto contesto, sono state realizzate 16 schede progettate dalla Conferenza episcopale italiana e dall’Unione delle comunità ebraiche italiane. Il materiale, presentato oggi a Didacta – la fiera sulla formazione e l’innovazione del mondo della scuola che si tiene ogni anno a Firenze – è stato illustrato nel panel “Pe(n)sare le parole”. Letizia Ceregatti, formatrice del Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara, Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Cei, Luisa Locorotondo, collaboratrice dell’Ufficio ecumenismo e dialogo e dell’Ufficio scuola della Cei, e Livia Ottolenghi, assessore per l’educazione dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), hanno accolto gli insegnanti presenti alla fiera con laboratori e attività da riproporre nei contesti scolastici.

“Uno strumento per superare stereotipi e pregiudizi che si sono consolidati nella società”, ha affermato Letizia Ceregatti, sottolineando come le 16 schede siano il frutto di una collaborazione tra Cei e Ucei attiva dal 2018 per iniziative rivolte al mondo della scuola. “Conoscere correttamente l’altro significa comprenderlo e poter instaurare una convivenza costruttiva e pacifica”, ha aggiunto Ernesto Diaco, evidenziando come l’ora di religione nelle scuole rappresenti “un contributo alla formazione integrale della persona, all’educazione all’ascolto e al dialogo con l’altro, con le altre culture e le altre religioni, e un’occasione per affrontare i grandi temi, le grandi sfide e le grandi domande del mondo contemporaneo”. Il nuovo strumento sarà utile anche ai redattori dei libri di testo e agli insegnanti di altre materie scolastiche. “I docenti di italiano e storia delle scuole secondarie di secondo grado sono stati la maggior parte dei partecipanti al nostro seminario a Didacta”, ha raccontato Luisa Locorotondo, spiegando che “da loro è emersa l’importanza di strumenti trasversali, utili anche per l’educazione civica”.

“Per la diffusione delle 16 schede – continua Locorotondo – la Cei ha condiviso un protocollo con le diverse regioni ecclesiastiche, affinché nei vari territori possano essere attivati processi formativi permanenti per la corretta conoscenza dell’ebraismo: Puglia e Sicilia hanno già approvato e finanziato questi progetti, mentre altre regioni stanno inserendo questo tipo di formazione all’ordine del giorno”. Un percorso che proseguirà nell’ottica del cammino ecumenico e interreligioso “anche con le altre religioni”, ha anticipato la collaboratrice della Cei.

“Le 16 schede – ha evidenziato don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso – rappresentano uno snodo strategico che dice della direzione giusta intrapresa e da seguire”.

Per il futuro si pensa già “alla traduzione in inglese delle sedici schede sull’ebraismo e a nuovi argomenti da approfondire”, ha spiegato Livia Ottolenghi. “Penso che l’amicizia che si è creata potrà portare a grandissime sorprese”, ha concluso.

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