Il mondo scuola

Le scuole della provincia di Bolzano hanno già riaperto i battenti martedì 5 settembre, mentre nella provincia di Trento apriranno l'11, come in Piemonte e Valle d'Aosta. Date differenti anche nelle altre regioni: nel nostro Veneto l'anno scolastico inizierà mercoledì 13 settembre, come in Friuli Venezia Giulia e in Abruzzo, Basilicata, Campania, Marche, Sicilia, Umbria. Il 14 sarà la volta della Calabria, Liguria, Molise, Puglia e Sardegna. Infine venerdì 15 rientreranno a scuola gli alunni di Emilia Romagna, Toscana e Lazio. L'ultimo giorno di scuola sarà quest'anno il 6 giugno, mentre le vacanze di Natale andranno dal 24 dicembre al 7 gennaio e quelle di Pasqua dal 28 marzo al 2 aprile. Date opzionali per il Carnevale...

Le scuole della provincia di Bolzano hanno già riaperto i battenti martedì 5 settembre, mentre nella provincia di Trento apriranno l’11, come in Piemonte e Valle d’Aosta. Date differenti anche nelle altre regioni: nel nostro Veneto l’anno scolastico inizierà mercoledì 13 settembre, come in Friuli Venezia Giulia e in Abruzzo, Basilicata, Campania, Marche, Sicilia, Umbria. Il 14 sarà la volta della Calabria, Liguria, Molise, Puglia e Sardegna. Infine venerdì 15 rientreranno a scuola gli alunni di Emilia Romagna, Toscana e Lazio. L’ultimo giorno di scuola sarà quest’anno il 6 giugno, mentre le vacanze di Natale andranno dal 24 dicembre al 7 gennaio e quelle di Pasqua dal 28 marzo al 2 aprile. Date opzionali per il Carnevale…
Varietà dovuta all’autonomia scolastica regionale, mentre l’autonomia delle scuole si esprime a sua volta nella grande varietà dei POF (Piano dell’offerta formativa). Sembrano non variare invece i mali cronici dell’istituzione scolastica, anche se leniti dalla buona volontà di molti che si dedicano con passione all’insegnamento. Di fatto, rimane insoddisfacente la qualità dell’apprendimento (lo si può constatare facilmente, anche senza far ricorso ai vari test nazionali e internazionali). Resta anche un forte divario a livello territoriale (tra Nord e Sud) e a livello socioculturale. Carente è anche l’inclusione scolastica che, pur se ispirata a validi principi, incontra difficoltà concrete nella formazione e nel reperimento di insegnanti di sostegno. Tra gli elementi più preoccupanti c’è senza dubbio il costante calo demografico tanto che in quest’anno scolastico 2023-2024 sono previsti 127.000 alunni in meno rispetto all’anno precedente, con diminuzione di allievi e di classi specie per quanto riguarda le scuole primarie e quelle secondarie di primo grado; mentre nelle scuole superiori molte prime classi risulterebbero sovraffollate. Ciò si ripercuote evidentemente anche sugli organici dei docenti e del personale ATA (amministrativo, tecnico, ausiliario), pur con la consueta rincorsa di immissioni in ruolo (a volte invocate, a volte contestate), di supplenze (spesso …in ritardo), di ricorsi (sempre troppo lunghi da risolvere).
Per quanto riguarda il “sostegno”, si constata che la carenza di personale disponibile va di pari passo con la scarsità numerica di corsi qualificanti, per cui sarebbe necessario incrementare e ampliare la formazione in tal senso, allargandola, anzi, anche agli insegnanti di posto comune, ai quali certamente gioverebbe una qualche competenza in tal senso (relativa ai “Bisogni educativi speciali”), tanto da ricavarne benefici anche per l’intera classe.
Dirigenti, docenti, alunni, personale d’ogni livello sono impegnati in una grande avventura, determinante per il presente e per il futuro della nazione. Anche per questo risultano controproducenti i “tagli” che ogni anno si abbattono sul mondo della scuola in vista di un “risparmio”, anche solo per la riduzione delle classi: la tendenza infatti è quella di chiudere plessi e concentrarne altri; mentre, al contrario, si potrebbe cogliere l’occasione della diminuzione di alunni per formare classi meno numerose per una didattica più personalizzata.
Ritornare sui banchi di scuola per qualcuno – sia docenti che alunni – sarà un po’ faticoso: per i primi pensando all’onere non sempre facile da espletare; per i secondi per l’impegno indispensabile richiesto in vista di un serio e qualificante apprendimento. Ma non mancano – vorremmo sperare fossero la maggioranza? – quanti, sia tra gli educatori che tra gli educandi, accolgono con gioia e con entusiasmo questo nuovo inizio. L’incontro con gli amici dell’anno precedente e con altri nuovi amici, la possibilità di nuove arricchenti esperienze diventano motivo di un rilancio della vita vissuta e condivisa. Quello della scuola è un vero
e proprio grande mondo, fondamentale per la crescita della società.

Altri articoli in Italia

Italia