Consiglio d’Europa: “Criminalità e giustizia penale, il ruolo della giustizia riparativa”. Conferenza ministeriale a Venezia “Criminalità e giustizia penale, il ruolo della giustizia riparativa in Europa”: è il tema della Conferenza dei ministri della Giustizia organizzata dalla Presidenza italiana del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa a Venezia (13-14 dicembre, Scuola Grande San Giovanni Evangelista). La giustizia riparativa “pone l’accento sul principio della riparazione del danno cagionato dal comportamento criminale”, spiegano un comunicato CdE. L’evento “si pone l’obiettivo di fare avanzare il dibattito sulla giustizia riparativa in materia penale all’interno del Consiglio d’Europa, sulla base dell’analisi di dati provenienti da fonti europee e internazionali e tenendo conto delle migliori esperienze pratiche realizzate negli Stati membri”. Nel corso della seduta inaugurale (13 dicembre, ore 14), interverranno: Marta Cartabia, ministra italiana della Giustizia; Marija Pejčinović Burić, segretaria generale del Consiglio d’Europa; Rik Daems, presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa; Gianni Buquicchio, presidente della Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto del Consiglio d’Europa (Commissione di Venezia). La Presidenza italiana “desidera così promuovere una tavola rotonda per un dibattito sull’attuale ricorso alla giustizia riparativa da parte delle diverse giurisdizioni penali in Europa e sugli ostacoli incontrati nel renderla accessibile e disponibile in ogni fase del procedimento penale”. La Presidenza italiana vorrebbe inoltre presentare per adozione una “Dichiarazione di Venezia sul ruolo della giustizia riparativa in materia penale” mirante a promuoverne la pratica e una maggiore applicazione negli Stati membri del Consiglio d’Europa. Le discussioni verteranno su tre temi principali: “verso una più estesa applicazione della giustizia riparativa in ambito penale minorile”; “verso un più ampio ricorso alla giustizia riparativa in quanto complemento al procedimento penale, al fine di favorire processi di desistenza dal crimine, il recupero della vittima, e la riparazione e reintegrazione dell’autore del reato”; “verso una più ampia diffusione della formazione in materia di giustizia riparativa in quanto elemento fondamentale per promuovere l’attuazione della Raccomandazione del Comitato dei ministri”.Gianni Borsa