Mezzogiorno: Fondazione con il Sud, saranno avviati 5 progetti per sperimentare nuovi servizi e cure contro le nuove dipendenze Per sperimentare nuovi servizi e cure contro le nuove dipendenze e arginare la povertà sanitaria nelle regioni meridionali, saranno avviati 11 progetti sostenuti dalla Fondazione con il Sud con 4,5 milioni di euro. Oltre 120 le organizzazioni coinvolte nelle partnership, tra terzo settore, enti privati e pubblici. Per la realizzazione degli interventi e per una loro continuità nel tempo, la Fondazione ha chiesto già in fase di pubblicazione del bando la presenza obbligatoria nel partenariato dell’ente pubblico responsabile dei servizi socio-sanitari del territorio. “Questa iniziativa ha voluto unire due problematiche purtroppo molto diffuse nelle regioni meridionali – ha dichiarato Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione con il Sud -. Abbiamo l’obbligo morale di aiutare le tante persone che, per situazioni economiche e sociali oggettivamente complesse e spesso drammatiche, non riescono neppure a usufruire di un diritto che spesso diamo per scontato, quello di potersi curare. Dall’altra parte, c’è un fenomeno che colpisce sempre più i nostri ragazzi e i nostri giovani, i maggiori fruitori delle nuove tecnologie, e che include dipendenze diversificate che richiedono trattamenti terapeutici dedicati. Ancora una volta il Terzo Settore ha messo in campo le sue migliori energie per rispondere a problemi complessi, individuando e proponendo con competenza sperimentazioni e soluzioni concrete”. Il contrasto alle nuove dipendenze impegnerà 5 progetti: 2 in Campania (province di Napoli e Caserta), 1 in Sicilia (Palermo), Calabria (Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria e Crotone), Puglia (province di Bari e Barletta-Andria-Trani). Le iniziative sperimenteranno soluzioni per favorire la prevenzione, il riconoscimento, la diagnosi e il trattamento delle "nuove" dipendenze comportamentali, come gioco d’azzardo patologico e le "new technologie addiction" (dipendenza da tv, internet, social network, videogiochi), promuovendo il coinvolgimento delle famiglie, fondamentale per la risoluzione del problema, attraverso servizi di supporto psicosociale, punti antiusura, babysitting per i figli più piccoli delle persone che seguiranno questi percorsi. Le nuove dipendenze richiedono modelli terapeutici differenti rispetto a quelli di chi fa uso di sostanze: saranno quindi avviati servizi ambulatoriali e centri specializzati. Non c’è solo la cura della persona, grande importanza sarà infatti data al suo reinserimento sociale e lavorativo, con servizi di orientamento, corsi di formazione, borse lavoro.Gigliola Alfaro