Scuola: Aimc, Cidi, Mce, Proteo Fare Sapere, "il ritorno in classe è ricostruire il tessuto lacerato del territorio e costruire ponti, in un nuovo clima di condivisione" "Il ritorno a scuola è auspicabile ed essenziale per riavviare una speranza di vita educativa nuova, per prendersi cura delle ferite che questi mesi terribili hanno lasciato nei nostri piccoli e nei nostri giovani, non solo negli apprendimenti scolastici, ma soprattutto nella fase delicatissima della loro crescita come persone attive e resilienti in una comunità educativa consapevole". Lo evidenziano, in una nota, le associazioni professionali Aimc, Cidi, Mce, Proteo Fare Sapere. Per questo, "la possibile riapertura della scuola in estate consegna alla scuola tutta e alla società territoriale un impegno comune e straordinario per dare vita a esperienze di comunità ricche di opportunità educative, sociali, di vita di gruppo, di proattività. Per affermare una fase nuova, guardando con fiducia alla proposta di questa nuova esperienza di 'scuola estiva' che è una novità assoluta, eccezionale, perché è eccezionale e inedita questa fase storica". Le quattro associazioni professionali aggiungono: "Un progetto per la cui realizzazione bisogna dare valore all’autonomia scolastica, alla responsabilità di chi dirige e lavora nelle scuole. Lasciamo che siano le scuole a prendere in mano le operazioni di fine anno per una valutazione formativa conclusiva che terrà conto di una esperienza di vita dei nostri ragazzi, irripetibile e molto delicata. Non si può pensare che si riprenda come se nulla fosse accaduto e che si tratti semplicemente di recuperare 'il programma non svolto'". Secondo Aimc, Cidi, Mce, Proteo Fare Sapere, "la vera emergenza e la grande positività del ritorno a scuola è la ripresa della socialità, dell’incontro, del ritrovarsi insieme per rielaborare con cura ed attenzione, un vissuto difficile; è ristabilire relazioni dopo tanti contatti a distanza, vissuti molto spesso con difficoltà e fatica. È ricostruire il tessuto lacerato del territorio, costruire ponti con associazioni, cooperative, gruppi di volontari, in un nuovo clima di condivisione, cooperazione necessario per andare oltre l’emergenza, ponendo al centro delle politiche scolastiche di territorio e dell’autonomia scolastica il valore di solidarietà e l’etica della responsabilità".Gigliola Alfaro