Papa Francesco: a Penitenzieria apostolica, "se uno di noi non si sente peccatore perdonato, meglio che non faccia il confessore" “Se uno di noi non si sente così, meglio che non faccia il confessore”. Con queste parole, pronunciate a braccio, il Papa ha sottolineato che il buon confessore deve sempre sentirsi, quale ognuno di noi è, “un peccatore perdonato”. “Ricordiamo sempre che ciascuno di noi è un peccatore perdonato, posto al servizio degli altri, perché anch’essi, attraverso l’incontro sacramentale, possano incontrare quell’amore che ha affascinato e cambiato la nostra vita”, ha detto il Papa ai partecipanti al XXXI Corso sul foro interno promosso dalla Penitenzieria apostolica, esortandoli “a perseverare con fedeltà nel ministero prezioso che svolgete, o che presto vi verrà affidato: è un servizio importante per la santificazione del popolo santo di Dio”. “Il proposito attuale di non commettere ancora il peccato è il segno della volontà di corrispondere all’amore”, ha spiegato Francesco: “Tante volte la gente, anche noi stessi, ci vergogniamo di aver promesso di non commettere peccato e di tornare un’altra volta”. A questo proposito, il Papa ha citato a braccio “una poesia di un bravo parroco argentino, una poesia alla Madonna. Lui voleva cambiare, ma non sapeva come: ‘Questa sera, Signora, la promessa è sincera, ma per caso lasciami la chiave della porta di fuori’. Sapeva che sempre c’era la chiave per aprire”. “ Così, la celebrazione frequente del sacramento della Riconciliazione diventa, sia per il penitente che per il confessore, una via di santificazione, una scuola di fede, di abbandono, di cambiamento e di corrispondenza all’amore misericordioso del Padre”, ha assicurato Francesco.M.Michela Nicolais