Diocesi: mons. Nosiglia (Torino), "la Sindone testimonia morte ma anche risurrezione e vita eterna che apre alla fratellanza" "Per noi, Chiesa di Torino con le altre diocesi del Piemonte, continuare" la vita con coraggio, malgrado il Covid, "significa mantenere gli impegni presi". Lo ha detto oggi mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, annunciando una preghiera davanti alla Sindone il prossimo Santo Santo, in diretta su Tv2000 e sui social media. "Attendevamo a fine 2020 i giovani di tutta Europa radunati dalla Comunità di Taizé. Questo impegno è stato spostato ai giorni dopo il Natale 2021; l'ostensione straordinaria della Sindone era la proposta della Chiesa torinese a tutti i giovani. E speriamo vivamente di poterla celebrare. Perché il cammino avviato con la Comunità di Taizé si è rivelata l'occasione di approfondire non solo la nostra capacità di accoglienza ma, prima di tutto, il senso del nostro essere 'fratelli'. Fratelli tutti, figli di un unico Padre, al di là delle distinzioni di nazionalità, lingua e religione", ha aggiunto il presule. La preghiera dal duomo, ha precisato mons. Nosiglia, "vedrà la partecipazione dei giovani torinesi coinvolti nel cammino di preparazione, che proporranno anche alcune testimonianze sul dolore e la speranza che hanno caratterizzato questo ultimo anno". "Ho voluto ancora invitare i rappresentanti delle istituzioni di Torino e del Piemonte, perché rappresentino di fronte alla Sindone il popolo intero delle nostre terre. Rimango convinto, infatti, che il Telo è una realtà che parla a tutti, al di là delle differenti convinzioni di cultura e al di là delle diversità di fede", ha osservato l'arcivescovo, che ha concluso: "L'immagine sindonica, che Torino custodisce da quasi 5 secoli, testimonia dolore e morte ma anche – e con quanta maggiore forza! – risurrezione e vita eterna che apre alla carità, alla fratellanza di ogni persona. Davanti alla Sindone possiamo davvero nuovamente esclamare, con il cuore rivolto al Signore: 'Il tuo amore è per sempre'".Gigliola Alfaro