America Latina: mons. Cabrejos (Celam), “pandemia ha mostrato il volto di una Chiesa samaritana”. “Costruire la giustizia e rafforzare la pace” Nell’anno della pandemia, la vicinanza ai poveri ha mostrato “il volto di una Chiesa samaritana”. Lo sostiene, in un videomessaggio diffuso per il nuovo anno, il presidente del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), mons. Miguel Cabrejos. A testimoniarlo, secondo l’arcivescovo di Trujillo (Perù), sono tutte quelle iniziative che “rappresentano una luce di speranza per i più bisognosi di tutto il continente, come quelle guidate dalle Caritas e dalle Conferenze episcopali”, che mons. Cabrejos ringrazia: “Insieme siamo riusciti a salvare tante vite e a fornire cibo e salute ai più poveri”. La pandemia ha anche messo in luce i grandi problemi che affliggono la regione dell’America Latina e dei Caraibi, “come la grave ingiustizia e la disuguaglianza sociale, la fragilità dei nostri sistemi politici con la lotta necessaria e frontale alla corruzione e la distruzione del nostro ambiente”. Secondo il presidente del Celam, “questi sono compiti e sfide che non possiamo permetterci di trascurare” nel nuovo anno che inizia. Da qui la ripresa di quattro “sogni” già delineati da Papa Francesco: un sogno sociale, per “costruire la giustizia e rafforzare la pace, senza le quali la democrazia e il rispetto dei diritti umani non mettono radici”; un sogno ecologico, che “ci invita a prenderci cura della natura e ad assumerci la responsabilità della nostra casa comune per tutti”; un sogno culturale, che esige che “venga facilitato l’accesso a un’istruzione di qualità, che donne, ragazzi, ragazze e adolescenti siano rispettati, la promozione dei giovani e soprattutto delle popolazioni indigene e afroamericane”; un sogno per la Chiesa in America Latina e nei Caraibi, che “vogliamo sempre più missionaria, inserita in mezzo al popolo, come diciamo nel nostro linguaggio ecclesiale, una Chiesa sinodale e in uscita”.Bruno Desidera