Immacolata: mons. Tomasi (Treviso), "'essere di Dio' significa 'trovare se stessi' ed 'essere felici'" "Maria fa spazio in sé alla presenza del Dio-con-noi, proprio perché accetta di essere completamente del Signore. Nel momento in cui ella accetta di non appartenersi, mostra quanto 'essere di Dio' significhi 'trovare se stessi' ed 'essere felici'". Lo ha detto il vescovo di Treviso, mons. Michele Tomasi, nell'omelia della Messa che ha celebrato ieri, in cattedrale, nella solennità dell’Immacolata Concezione di Maria. "È anche questo il motivo per cui il popolo santo di Dio in modo infallibile ama e venera Maria: il popolo di Dio sa che è Lei che ci ha riaperto la possibilità della fede, della fede vera, della fiducia piena in Dio", ha osservato il presule. Nell'omelia di mons. Tomasi ha ribadito che "anche noi possiamo accogliere la vita come un dono, accoglierne anche la precarietà e la non autosufficienza come la grande libertà che ci libera dall’ansia del possesso". "Non abbiamo bisogno di possedere, basta accettarci come dono; non abbiamo bisogno di difenderci da nessuno, basta solamente, da ospiti nella vita, ospitare gli altri nei nostri giorni e negli spazi della nostra vita; non abbiamo bisogno di lottare e distruggere, ma soltanto di prenderci cura del giardino della nostra esistenza, in cui il Padre continua a passeggiare, nella brezza del mattino". Ricordando il "sì di Maria", il vescovo ha evidenziato che "riapre sentieri di libertà, di uguaglianza, di dignità ristabilita". "La serva del Signore diventa garanzia di libertà e di dignità per tutte e per tutti". "Se ci sentiremo di nuovo ospiti di Dio nel creato, nelle relazioni reciproche, nella vita, in Dio stesso, saremo anche capaci di vedere, se scopriremo il significato del nostro vivere e del nostro morire, avremo il coraggio di affrontare le sfide del nostro tempo senza pretendere di doverci 'costruire' la vita, ma saremo capaci di prendercene cura con dedizione e speranza".Filippo Passantino