Ricerca: Mattarella, “tutti dobbiamo sostenerla e incoraggiarla per poterne condividere i risultati”. “Carenze favoriscono fuga all’estero di giovani di talento” “Nessuno di noi è estraneo al dovere di sostenere e incoraggiare la ricerca, per poterne poi condividere i risultati”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia di celebrazione de “I giorni della ricerca” che si è tenuta al Quirinale. “Questo appuntamento annuale - ha ricordato il Capo dello Stato - è nato anzitutto per dare impulso alla ricerca in campo oncologico, sviluppata per sfidare quella che a lungo è stata definita la ‘malattia del secolo’ e che, anni addietro, sembrava un male invincibile. Proprio la scienza medica e la ricerca - diagnostica, terapeutica, farmacologica, genetica - unita alla crescita della cultura della prevenzione, ha capovolto i rapporti di forza e oggi sappiamo che il cancro è sempre più curabile, e che la maggior parte dei malati può guarire”. “I pionieri dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro - il tributo di Mattarella - hanno avuto una preziosa lungimiranza. Si tratta di scienziati e di personalità che, poco più di cinquant’anni addietro, sono stati capaci di iniziative comuni e di chiamare a raccolta tutte le forze disponibili per combattere il cancro”. Il presidente non ha potuto non sottolineare come oggi “per la ricerca scontiamo ritardi, e le carenze favoriscono il trasferimento all’estero di tanti giovani di talento”. “Ma disponiamo di forze, di intelligenze, di risorse umane”, ha evidenziato: “Nel campo della ricerca oncologica, in particolare, l’Italia rappresenta un’eccellenza mondiale ed è avanguardia in Europa. Dobbiamo investire ancor di più in ricerca per rafforzare e ampliare le strutture di alto valore, che hanno già mostrato le capacità dei nostri scienziati e la eccellente levatura di tanti giovani”.Alberto Baviera