Lavoro: Istat, a marzo retribuzioni contrattuali su dello 0,1% su febbraio, +0,7% in un anno A marzo 2020 l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è aumentato dello 0,1% rispetto a febbraio 2020 e dello 0,7% nei confronti di marzo 2019. È quanto comunica oggi l’Istat diffondendo i dati su “Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali” riferiti al periodo gennaio-marzo 2020. “Nei primi tre mesi del 2020 - spiega l’Istat - la crescita delle retribuzioni contrattuali si conferma molto moderata. A marzo, in particolare, la dinamica retributiva tendenziale del settore privato e di quello pubblico è sostanzialmente omogenea e inferiore al punto percentuale. Tale dinamica potrebbe subire un’ulteriore decelerazione nei prossimi mesi, qualora l’incertezza indotta dalla emergenza sanitaria dovesse rallentare ancora i tempi di rinnovo dei numerosi contratti scaduti. Alla fine di marzo, infatti, circa otto dipendenti su dieci hanno il contratto scaduto: tutti i pubblici dipendenti e circa i tre quarti dei dipendenti del settore privato”. Con riferimento ai principali macrosettori, si legge nel report, l’aumento tendenziale è stato dello 0,8% per i dipendenti dell’industria e dello 0,7% sia per quelli dei servizi privati sia per quelli della pubblica amministrazione. I settori che presentano gli aumenti tendenziali più elevati sono quelli del credito e delle assicurazioni (+2,4%), dell’energia e petroli e dell’estrazione minerali (entrambi +1,7%). L’incremento è invece nullo per i settori del legno, carta e stampa, del commercio, delle farmacie private, delle telecomunicazioni e degli altri servizi privati. Alla fine di marzo 2020 i contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica (22 contratti) riguardano il 19,6% dei dipendenti - circa 2,4 milioni - e un monte retributivo pari al 20,1% del totale. Nel corso del primo trimestre 2020 sono stati recepiti tre accordi - società e consorzi autostradali, servizi a terra negli aeroporti e imprese creditizie - e ne sono scaduti dieci: impiegati agricoli, calzature, carta e cartotecnica, vetro, ceramica, metalmeccanica, commercio, mobilità, assicurazioni e servizi socio assistenziali. “I contratti che a fine marzo 2020 sono in attesa di rinnovo - rileva l’Istat - ammontano a 51 e interessano circa 9,9 milioni di dipendenti - l’80,4% del totale - con un monte retributivo pari al 79,9%”. La retribuzione oraria media, rispetto al primo trimestre del 2019, è cresciuta dello 0,6%.Alberto Baviera