Coronavirus Covid-19: Chiesa messicana, piano dettagliato per costituire con i gruppi Whatsapp reti di vicinanza in ogni parrocchia “L’isolamento fisico può influenzare gli stati emotivi delle persone, esacerbando le tensioni nelle case e, poiché una parte significativa dell'economia si arresta, il reddito familiare può essere influenzato. Pertanto, è urgente regolare i nostri consumi e creare meccanismi di solidarietà reciproci”. Parte da questa consapevolezza la “Guida per le reti di vicinanza”, diffusa ieri dalla Conferenza episcopale messicana, in collaborazione con la Pastorale sociale-Caritas e con i Gesuiti del Messico, per sostenere la popolazione durante l’emergenza Covid-19, prestare aiuto ai più fragili e prevenire il contagio, che negli ultimi giorni ha avuto una prima impennata nel Paese, arrivando a 1.500 casi e 50 decessi. Si immagina di creare, durante l’emergenza coronavirus, una rete di tre livelli, tra i vicini di casa e di strada, a livello di quartieri, vicarie o cappelle, e a livello parrocchiale, da mantenere in comunicazione grazie soprattutto ai gruppi Whatsapp. Si tratta, insomma, di “creare meccanismi di comunicazione, supporto e aiuto dalla comunione”. Secondo la Chiesa messicana, le Reti di vicinanza solidali (Reves) avranno i seguenti obiettivi: “Costruire una rete di supporto emotivo durante la contingenza per prevenire crisi di depressione, panico o stress; monitorare la situazione dei vicini e soprattutto di quelli più vulnerabili, come gli anziani, le persone con malattie croniche, come diabete, ipertensione e obesità patologica, coloro che hanno perso il lavoro o coloro che sono disabili; individuare famiglie con una storia di violenza domestica e costruire reti di comunicazione affettiva, per prevenire situazioni di irritabilità o aggressività; collaborare alla soddisfazione da parte della comunità dei nostri bisogni fondamentali di cibo, medicine, informazioni verificate e sicurezza; aiutare una distribuzione solidale di eventuale supporto governativo o ecclesiale attraverso la Caritas diocesana o parrocchiale o attraverso la Pastorale sociale; organizzarci per suscitare speranza di fronte a questa situazione; creare nelle nostre comunità anche le reti di preghiera”.Bruno Desidera