Papa Francesco: momento di preghiera in piazza San Pietro, la tempesta "smaschera le nostre false sicurezze, gli stereotipi dei nostri ego" “Tra di noi, nelle nostre famiglie, una delle cose che fa più male è quando ci sentiamo dire: ‘Non t’importa di me?’”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia del momento straordinario di preghiera in piazza San Pietro. “È una frase che ferisce e scatena tempeste nel cuore”, ha proseguito Francesco commentando il brano evangelico della tempesta sul lago di Tiberiade: “Avrà scosso anche Gesù. Perché a nessuno più che a Lui importa di noi. Infatti, una volta invocato, salva i suoi discepoli sfiduciati”. “La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità”, ha spiegato il Papa: “Ci dimostra come abbiamo lasciato addormentato e abbandonato ciò che alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vita e alla nostra comunità. La tempesta pone allo scoperto tutti i propositi di ‘imballare’ e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima dei nostri popoli; tutti quei tentativi di anestetizzare con abitudini apparentemente ‘salvatrici’, incapaci di fare appello alle nostre radici e di evocare la memoria dei nostri anziani, privandoci così dell’immunità necessaria per far fronte all’avversità”. Con la tempesta, quella che ha scatenato dentro e fuori di noi la pandemia in atto, “è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri ‘ego’ sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella – benedetta - appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli”.M.Michela Nicolais