Leone XIV: ai pellegrini dell'Umbria, "terra di santi e sante", da cui "ha attinto ispirazione e forza il giovanissimo Carlo Acutis" “Voi venite da una regione bellissima, sotto molti aspetti: cuore verde d’Italia, con la sua natura rigogliosa; scrigno d’arte, con i suoi borghi e le sue tradizioni; terra di santi e sante. Ciascuna delle vostre comunità potrebbe raccontare una storia unica in questo senso, evocando nomi ben conosciuti e storie meno note”. È il saluto del Papa ai pellegrini dell’Umbria, radunati nella basilica di San Pietro per il loro pellegrinaggio giubilare. “Vedervi qui insieme fa pensare proprio alla bellezza del Corpo di Cristo nella sua variopinta armonia”, ha proseguito Leone XIV: “Ad essa rimandano i panorami delle vostre terre, in cui il creato si fonde con l’opera dell’uomo e arte e natura si richiamano a vicenda. Ma soprattutto ne danno testimonianza i secoli di santità di cui le vostre contrade sono state scenario: le hanno percorse mistici e penitenti, poeti e teologi, anacoreti silenziosi, donne piene di fede e di coraggio, giovani entusiasti, che di epoca in epoca si sono passati la stessa, stupenda eredità: il Vangelo di Gesù”. "Sarebbe difficile nominarne alcuni senza trascurarne altri”, ha osservato Leone: “Voglio però ricordare che, proprio dal loro fiume di bontà, ha attinto ispirazione e forza il giovanissimo santo che è stato canonizzato domenica scorsa. E questo è importante, perché ci rammenta che il tesoro che abbiamo ricevuto continua a crescere, la vite a fiorire e a portare frutto, il buon mosto a fermentare e a spandere il suo aroma”.M.Michela Nicolais