Leone XIV: a Borgo Laudato sì, saluta l’unico rimasto in vita dei bambini ospitati nel palazzo Pontificio durante la seconda guerra mondiale Nel palazzo pontificio di Castel Gandolfo, durante la seconda guerra mondiale, vennero ospitati alcuni dei 12mila sfollati che complessivamente furono accolti dopo i bombardamenti del 1944. Nel letto dove ancora oggi  dormono i pontefici che scelgono di passare qui il periodo di riposo estivo (in tutto 16 su 77 papi dal 1626 ad oggi) nacquero in quel periodo 36 bambini. L’ultimo rimasto in vita, Eugenio Pio, ha incontrato oggi Leone XIV, nel giro tra i vari luoghi della porzione delle ville pontificie inaugurata oggi. Accoglienza, sostenibilità, economia circolare le parole-chiave del Borgo, che include storici giardini, palazzi, monumenti e vestigia archeologiche, zone agricole e nuovi spazi dedicati alla formazione e alla coltivazione biologica e rigenerativa, come le vigne biodinamiche e la serra alimentata con il fotovoltaico. Il cuore del Borgo è il Centro di alta formazione Laudato si’, dove saranno formati circa duemila studenti l’anno, inviati da tutto il mondo tramite le loro diocesi. Nel ristorante, in fase di realizzazione, lavoreranno anche persone con disabilità. Da oggi nel Borgo tornano anche i cavalli andalusi donati a Papa Leone, che li usava in Perù per i suoi spostamenti. Tutte le strutture, e il Borgo, da oggi sono visitabili: si prevede un afflusso di 250mila persone l’anno. È previsto il pagamento di un biglietto, ma chi è in difficoltà economiche potrà entrare gratuitamente. Nei 55 ettari del Borgo, completamente “plastic free”, dove per l’irrigazione è a goccia con il recupero delle acque nere e dove circoleranno solo veicoli elettrici, si produrrà un vino di alta qualità, con il marchio Laudato si', ma anche olio, formaggio, verdure fresche, miele e un gelato biologico.M.Michela Nicolais