Diocesi: Milano-Gaeta, gemellaggio tra i giovani. "Inizio di un’amicizia che faccia capire la bellezza di essere Chiesa insieme" L’entusiasmo c’è, si tocca con mano, e, senza dubbio, l’esperienza di un gemellaggio post Giubileo dei giovani, così come il Servizio di pastorale giovanile della diocesi di Milano aveva scelto di fare anche dopo la Gmg di Lisbona 2023 con la diocesi di Oporto, funziona. Infatti, fino a giovedì 7 agosto, più di 700 ragazzi ambrosiani stanno vivendo una sorta di prosecuzione delle giornate romane per il gemellaggio con l’arcidiocesi di Gaeta. Tra celebrazioni eucaristiche quotidiane, catechesi, veglie, ma anche divertimento, sempre guidati dall’arcivescovo Mario Delpini, i giovani paiono contenti di continuare a riflettere e a vivere lo spirito che li ha portati ad attraversare la Porta santa e a Tor Vergata. Come Alessandra che viene da Milano città e spiega: “Devo approfondire quello che hanno detto il Papa e l’arcivescovo. Tornare subito a casa non mi avrebbe aiutato”. Accanto a lei un coetaneo ventenne della zona di Monza, Davide: “È chiaro che essere uniti in un milione e venendo da tutto il mondo è diverso, ma anche qui con i giovani di Gaeta è bello e parliamo tanto. Mi auguro davvero che, come è stato detto nella catechesi dei nostri vescovi, questo sia solo un inizio di un’amicizia lunga e profonda che mi faccia capire la bellezza dell’essere Chiesa insieme”. E questo è anche ciò che si aspettano gli adulti che hanno accompagnato i pellegrini, in primis, i sacerdoti, spesso anch’essi molto giovani. Uno di loro don Marco, infatti, riflette: “Fare festa è facile, il difficile è portare a casa qualcosa che cambi il cuore. Dire il proprio sì, sentirsi accolti e compresi dalla Chiesa è fondamentale per i ragazzi, spesso alle prese con inquietudini e paure. Questa è la vera scommessa e il vero impegno di ogni giorno”.Annamaria Braccini