Salute: studio Università Cattolica, un anticorpo monoclonale dimezza i ricoveri per bronchiolite nei bambini sotto i sei mesi Una singola somministrazione ai neonati dell’anticorpo nirsevimab (anticorpo a lunga durata sviluppato per prevenire le infezioni da virus respiratorio sinciziale) può dimezzare i ricoveri per bronchiolite. Il farmaco è stato approvato a livello europeo per proteggere i bambini nella loro prima stagione di esposizione al virus respiratorio sinciziale che può causare insufficienza respiratoria soprattutto tra i bebè sotto i sei mesi di vita, secondo uno studio che ha visto coinvolta l’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma - Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs, con il coordinamento di Universitat Politècnica de Catalunya (Upc), Catalonia, Children’s Emergency Department, Leicester Royal Infirmary e University of Edinburgh, il primo ad analizzare una casistica "real world". Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Lancet Regional Health - Europe ed è stato coordinato da Danilo Buonsenso, ricercatore in Pediatria generale e specialistica alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica e pediatra presso l’Unità operativa di malattie infettive pediatriche del Gemelli, che spiega: “Ora, per la prima volta, uno studio real-world ha analizzato l’impatto concreto del nirsevimab confrontando Paesi europei con politiche sanitarie differenti: la Catalogna (Spagna), dove il farmaco è stato introdotto nella stagione 2023-2024, e alcune aree del Regno Unito e di Roma (Italia), dove invece non era ancora stato adottato”.Giovanna Pasqualin Traversa