Sudan: G7 chiede cessate il fuoco "immediato e incondizionato" I Paesi del G7 hanno chiesto un cessate il fuoco "immediato e incondizionato" del conflitto in corso in Sudan, a due anni dall'inizio il 15 aprile 2023. In una dichiarazione congiunta i G7 esortano sia l'esercito sudanese (Saf) sia i paramilitari delle Rapid support forces (Rsf), capeggiati da Mohamed Hamdane Dagalo, "a impegnarsi in modo significativo in negoziati seri e costruttivi". Intanto Dagalo ha annunciato l'istituzione di un governo rivale rispetto all'amministrazione ufficiale allineata all'esercito. Ieri la Commissione europea e gli Stati membri hanno promesso 522 milioni di euro di aiuti entro il 2025 in occasione della conferenza di alto livello per il Sudan, ospitata a Londra dalla Commissione insieme a Regno Unito, Francia, Germania e Unione africana. “Ciò avviene dopo due anni di conflitto armato che hanno avuto gravi conseguenze sulla popolazione della regione”, precisa un comunicato Ue. “Dell’impegno complessivo dell’Unione europea, la Commissione ha promesso 282 milioni di euro. I restanti finanziamenti sono stati promessi dagli Stati membri: Austria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Malta, Polonia, Slovenia, Spagna e Svezia”. In Sudan è in corso la più grande crisi umanitaria al mondo. Sono oltre 30 milioni le persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria, la metà sono bambini. A causa del conflitto quasi 15 milioni di persone sono sfollate all’interno del Sudan e oltre i confini. Più della metà sono bambini.Patrizia Caiffa