Giovani: Trieste, il 21 e il 22 febbraio il Festival della Comunicazione non ostile 2025 Sarà una manifestazione proiettata verso il futuro il Festival della Comunicazione non ostile 2025 organizzato da Parole O_Stili che si terrà a Trieste, presso il Trieste Convention Center, venerdì 21 e sabato 22 febbraio. “Le parole danno forma al futuro” sarà, infatti, il titolo della settima edizione dell’evento che viene organizzato annualmente da Parole O_Stili, progetto di sensibilizzazione che da anni si occupa di contrastare il fenomeno della violenza delle parole attraverso la condivisione di un Manifesto, scritto e votato da una community di oltre 300 tra comunicatori, marketer, content creator, che racchiude 10 princìpi utili a ridefinire lo stile con cui stare in rete. In questa edizione il decalogo si aprirà al mondo dell’IA con la presentazione del primo Manifesto della comunicazione non ostile e dell’intelligenza artificiale. Protagonista di quest’anno sarà la Generazione Z che, insieme agli altri partecipanti, sarà chiamata a definire una "parola del futuro" che riesca a rappresentare i valori di inclusività, rispetto, diversità. A dare forma a questo nuovo vocabolo saranno, nella mattinata di venerdì 21 febbraio, i 30 tavoli di lavoro intergenerazionali ai quali parteciperanno studenti, dirigenti scolastici e insegnanti, ceo, manager, responsabili HR e di comunicazione di aziende, personalità delle istituzioni, del giornalismo, della comunicazione, della scienza, dell’associazionismo. Nel pomeriggio si terrà invece il momento dedicato alle aziende partner di Parole O_Stili per un incontro di dialogo e formazione con oltre 100 rappresentanti del mondo delle imprese. Prevista nel pomeriggio di venerdì anche una sessione formativa dedicata ai giornalisti sul tema del “Capire la Polarizzazione Digitale: un glossario dalla Gen Z ai Boomers” per esplorare le dinamiche della polarizzazione e delle pratiche tossiche nei contesti digitali e scoprire come generazioni diverse – dalla Gen Z ai Boomers – partecipano e reagiscono a queste pratiche, fornendo un glossario condiviso per interpretare un panorama comunicativo sempre più complesso e frammentato. Nella seconda giornata, quella di sabato 22 febbraio, a partire dalle 9 e fino alle 18, si terrà invece la plenaria con ospiti ed esperti che si alterneranno sul palco tra talk, panel e interviste. Il Festival sarà anche l’occasione per riflettere sul rapporto tra Generazione Z e giornalismo con “Ho scelto il lavoro peggiore del mondo?”. Si parlerà anche di smartphone e minori, relazioni intergenerazionali, mondo digitale e gestione professionale dei social, Gen Z e lavoro, confronto responsabile anche nel disaccordo, linguaggio inclusivo e obesità, progetto Dubby, sviluppato da Parole O_Stili per Sky, un vero e proprio vocabolario di termini inclusivi, musica, Generazione Z, social media e ironia. “Disegnare il futuro a partire dalla comunicazione e da un uso consapevole delle parole - spiega Rosy Russo, founder di Parole O_Stili – è da sempre un obiettivo del nostro progetto. Farlo con lo sguardo dei più giovani - e soprattutto insieme a loro - è la sfida. Per questo il Festival sarà innanzitutto un grande momento di ascolto tra i rumori delle generazioni: incontri e scontri, sogni e paure, presenze e assenze. Proveremo a riconoscerci, sintonizzarci, trovare spazi di incontro, dentro e fuori la rete. Perché il futuro ha bisogno di dialogo e il dialogo ha bisogno delle giuste parole, di quelle parole che danno forma al futuro”.Gigliola Alfaro