India: Save the children, oltre 385 morti e più di 1.580 bambini sfollati per le frane in Kerala Una serie di imponenti frane sulle colline dello Stato indiano sudoccidentale del Kerala, la scorsa settimana, hanno ucciso più di 385 persone, compresi bambini, e costretto almeno 1.580 minori a lasciare le loro case, mentre la speranza di trovare in vita qualcuno svanisce. Lo afferma Save the children, ricordando che le frane, tra le peggiori che l’India abbia avuto nella storia recente, hanno colpito Wayanad, un distretto nella catena montuosa dei Ghati occidentali particolarmente vulnerabile durante la stagione dei monsoni. Il Consiglio indiano per l'energia, l'ambiente e l'acqua ha affermato in un rapporto di quest'anno che il cambiamento climatico influenza la stagione dei monsoni in India e che 55 dei 5.000 sottodistretti indiani hanno registrato un aumento delle precipitazioni negli ultimi dieci anni, mentre quasi il 3% del Paese, inclusa Nuova Delhi , ha registrato “piogge eccessive” negli ultimi 40 anni. Bal Raksha Bharat (Save the children India) opera a fianco delle famiglie colpite, anche attraverso gli spazi a misura di bambino che offrono un luogo dove i più piccoli possono riposare, giocare, socializzare, imparare. Bal Raksha Bharat sta aiutando 2.500 famiglie colpite dalle frane in Kerala in collaborazione con organizzazioni locali, distribuendo kit per l'igiene e la salute a 1.000 donne e ragazze adolescenti, oltre a kit educativi per bambini di età compresa tra 3 e 14 anni. Sta inoltre allestendo 10 spazi dove i bambini delle zone più colpite possano rifugiarsi e giocare e offrendo primo soccorso psicosociale ai minori colpiti dalle frane. Save the Children opera in India dagli anni '40, ha aperto il suo primo ufficio a Delhi all'inizio degli anni '70, ed è un'entità indiana registrata, Bal Raksha Bharat, dal 2008.Patrizia Caiffa