Africa: Interlife, con i Toolkit un modello di sviluppo per creare opportunità di lavoro in contesti di estrema povertà e vulnerabilità Sicurezza alimentare, incremento reddituale per le famiglie, scolarizzazione dei bambini, coesione sociale e dinamismo imprenditoriale, sostenibilità ambientale e ottimizzazione delle risorse. Sono questi alcuni dei risultati del modello di sviluppo di Interlife, compatibile al 90% con i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, emersi dal report realizzato da Fondazione Etisos e presentato oggi a Roma presso la Sala stampa della Camera dei deputati,  Roma. La mission e i concreti risultati ottenuti in questi anni da Interlife hanno trovato l’interesse della Struttura di Missione del Piano Mattei in occasione di un recente incontro avvenuto a Palazzo Chigi. Interlife ha ideato un modello di sviluppo concreto e innovativo per creare opportunità di lavoro in contesti di estrema povertà e vulnerabilità e per offrire alle popolazioni un’alternativa alla migrazione: i ®Toolkit Interlife. Tra i risultati raggiunti: l’aumento della sicurezza alimentare con l’84% dei beneficiari passato da un solo pasto al giorno a 3; la maggiore scolarizzazione dei bambini per cui si registra che il 100% dei bambini delle famiglie beneficiarie del Toolkit va ora a scuola; accessibilità a istruzione superiore per il 78% delle famiglie beneficiarie che ha la possibilità di investire nell’istruzione dei propri figli, contro il dato di accesso precedente stimato tra il 5 e il 10%; incremento delle entrate con un +108% di incremento reddituale grazie al Toolkit Interlife. Si nota inoltre grande dinamismo imprenditoriale con il 67% dei beneficiari che dichiara di aver reinvestito le proprie rendite dopo il passaggio del Toolkit per accrescere la propria attività. Il Toolkit Interlife è uno strumento per lo start-up di micro-imprese in grado di generare reddito regolare con programmi completi che forniscono formazione, attrezzature, materie prime, competenze professionali – in coltivazione, allevamento e commercializzazione di prodotti – e tutto il supporto per avviare, partendo da zero, un’attività lavorativa in grado di sostenere i beneficiari e le proprie famiglie e innescando un effetto a catena solidale per tutta la comunità. Ad esempio, in Costa d’Avorio e Burkina Faso, Interlife ha fornito opportunità formative e lavorative a un totale di 4.000 giovani disoccupati, con età compresa tra i 18 e i 40 anni, attraverso la distribuzione di 4.000 Toolkit. Questi hanno avuto modo di migliorare le prospettive future di lavoro e benessere per migliaia di famiglie, permettendo a molte persone che lo desideravano di restare a vivere nel proprio Paese. A parità di costi i beneficiari sono poi raddoppiati grazie al passaggio del Toolkit da un beneficiario a un’altra persona in difficoltà. “Anche laddove povertà e disoccupazione sembrano impossibili da sradicare, il modello Interlife permette di moltiplicare benefici e beneficiari e allo stesso tempo di ridurre progressivamente il costo progettuale con un importante effetto leva. È proprio per queste sue peculiarità che crediamo il nostro modello possa rappresentare un grande esempio per un piano di sviluppo del continente africano”, commenta Giorgia Gambini, presidente di Interlife Ets.Gigliola Alfaro