Domenica delle Palme: mons. Soddu (Terni), "chiamati a essere germi viventi della luce nuova della risurrezione" La Pasqua è "il segno di una vita nuova per noi e per tutto il mondo, in cui si è resi partecipi del mistero della croce per aver parte alla resurrezione e alla vita eterna". Così il vescovo di Terni, mons. Francesco Antonio Soddu, ieri, nell'omelia della messa nella Domenica delle Palme. Il presule ha presieduto la liturgia con il rito della benedizione dei rami d’ulivo sul sagrato della chiesa di Santa Croce e la lettura del brano del Vangelo dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Tantissimi fedeli in processione osannante con i rami di ulivo benedetti in mano, bambini e ragazzi delle parrocchie della Cattedrale, Santa Croce e San Salvatore e le loro famiglie, hanno raggiunto la Cattedrale, dove la liturgia è proseguita con la lettura della Passione di Cristo dal Vangelo di Giovanni, e la celebrazione eucaristica. Rivolgendosi poi ai tanti ragazzi presenti, il vescovo Soddu ha sottolineato l’importanza di essere vicini a Gesù: "Perché Gesù in croce? è la domanda che ci deve guidare e aiutare in tutta la nostra vita. L’umanità di tutti i tempi si è posta l’obiettivo di arrivare più in alto possibile ad ogni costo, non considerando gli altri, prevaricandoli ed anche uccidendoli - ha detto il vescovo -. Gesù ci insegna invece che, per poter arrivare in alto, ossia arrivare a Dio, bisogna fare il contrario, bisogna essere umili e misericordiosi. Senza il grande gesto di amore Gesù per noi, della sua morte e risurrezione, non potremmo far niente e saremmo portati alla distruzione. Lui è l’unico salvatore del mondo ed è la nostra salvezza. Nella settimana santa siamo invitati ad imparare da Gesù che umiliò se stesso fino alla morte di croce, dando la sua vita per noi, e siamo chiamati a intraprendere un più vigoroso cammino per essere germi viventi di quella luce nuova della risurrezione, che da noi si riverbera in tutto il mondo a cominciare dalle persone che abbiamo vicino".Filippo Passantino