Giovani: mons. Antonazzo (Sora), "scommettete su relazioni di lealtà e trasparenza, ascolto e condivisione" "Chi trova un amico..." si intitola così l'ultima lettera ai giovani di mons. Gerardo Antonazzo, vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, incentrata sul tema dell'amore e dell'amicizia. "Caro amico, ti scrivo", esordisce il presule richiamando la celebre canzone di Lucio Dalla da cui parte la riflessione accompagnata da citazioni di "testimoni" autentici: dal Libro del Siracide a Cicerone; da Papa Francesco al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e, con uno sguardo all'attualità, mons. Antonazzo riporta uno stralcio del discorso di Gino Cecchettin al funerale della figlia Giulia. "È utile - afferma il vescovo - riflettere sul tema dell’affettività, della passione d’amore, della relazione tra persone che si attraggono e si amano. Ma si può arrivare persino ad uccidere per amore? Non è facile imparare il corretto linguaggio dell’amore. E’ la forza più terribile e travolgente della vita umana, e resta difficile non lasciarsi travolgere da rapporti di forza e di paura, di supremazia e sottomissione". "Cari giovani - l'esortazione di Antonazzo - scommettete su relazioni di lealtà e trasparenza, di stima e disponibilità, di ascolto e condivisione. Tenerezza e dolcezza, sensibilità e sentimento non siano percepiti come segni di debolezza che non si addicono a persone forti, ma siano caratteristiche proprie di una interiorità matura, equilibrata, evoluta, affidabile". "Ognuno di voi - conclude - in sé e per sé è un valore che si misura con la capacità di amare e lasciarsi amare. È questo che fa la vostra irripetibile e preziosa identità. Non lasciatevi rubare la vostra unicità: è il dono più bello tra amici veri".Giovanna Pasqualin Traversa