Papa Francesco: a Confartigianato, "il consumismo ha diffuso brutta mentalità dell’usa e getta", ma voi "ci aiutate" a riconoscere "il valore e la bellezza della materia che Dio ha messo nelle nostre mani" "L’artigiano ha uno sguardo originale sulla realtà. Ha la capacità di riconoscere nella materia inerte un capolavoro prima ancora di realizzarlo. Quello che per tutti è un blocco di marmo, per l’artigiano è un elemento di arredo; quello che per tutti è un pezzo di legno, per un artigiano è un violino, una sedia, una cornice! L’artigiano arriva prima di tutti a intuire il destino di bellezza che può avere la materia. E questo lo avvicina al Creatore". Lo ha detto, stamattina, Papa Francesco, ricevendo in udienza, nell’Aula Paolo VI, le Delegazioni della Confartigianato e mettendo a fuoco la seconda parte del corpo connesso al lavoro artigianali: gli occhi. Nel Vangelo di Marco, ha ricordato il Pontefice, "Gesù è definito 'il falegname' (6,3): il figlio di Dio è stato artigiano, ha imparato il mestiere da San Giuseppe nella bottega di Nazaret. Ha vissuto per diversi anni tra pialle, scalpelli e attrezzi di carpenteria. Ha imparato il valore delle cose e del lavoro". Il Santo Padre ha, quindi, osservato: "Il consumismo ha diffuso una brutta mentalità: la mentalità dell’'usa e getta'. Ma il creato non è una somma di cose, è dono, 'un mistero gaudioso che contempliamo nella letizia e nella lode' (enciclica Laudato si’, 12). E voi artigiani ci aiutate ad avere occhi diversi sulla realtà, a riconoscere il valore e la bellezza della materia che Dio ha messo nelle nostre mani".Gigliola Alfaro