Papa Francesco: a Ispettorato Pubblica Sicurezza presso Vaticano, "grazie per il vostro lavoro fedele e paziente che richiede coraggio e nervi saldi" "Grazie per il lavoro fedele e paziente con cui garantite a tutti coloro che vengono in Vaticano, dall’Italia e dall’estero, e gli date la possibilità di vivere momenti di fede e di preghiera, come pellegrini, o semplicemente di svago, come turisti, in un clima sereno di ordine e di sicurezza. È un impegno delicato questo, che merita tanto più apprezzamento in quanto svolto quotidianamente, tutti i giorni – e le notti! – dell’anno. Grazie!". Così Papa Francesco, ricevendo questa mattina in udienza nel Palazzo apostolico vaticano i dirigenti e il personale dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano. "Voglio poi ringraziarvi, assieme alle vostre famiglie - ha proseguito il Pontefice -, anche per la disponibilità e la capacità di adattamento con cui provvedete all’incolumità mia e dei miei collaboratori in occasione di viaggi e spostamenti a Roma e in altre località italiane, spesso facendovi carico di orari ed esigenze logistiche scomode e disagevoli: grazie di cuore!". "Il vostro - ha osservato il Papa - è un lavoro dai molti risvolti, fatto di paziente prevenzione, di vigilanza sul campo, di gestione di situazioni impreviste, a volte pericolose, nella maggior parte dei casi affrontate in modo discreto e senza dare nell’occhio. Un lavoro che richiede coraggio, tatto, nervi saldi, attenzione e comprensione per i bisogni e le criticità di chi domanda il vostro aiuto e anche di chi rende necessario il vostro intervento con comportamenti problematici di vario tipo. San Giovanni XXIII diceva che quello delle Forze dell’Ordine è un 'compito gravoso, che richiede grandi qualità morali e soprattutto dedizione e abnegazione per il conseguimento del bene comune'. Per questo vi definiva 'buoni servitori della comunità umana e artefici di pace nella società”'. Parole "cariche di significato che ben esprimono sia le attese – a volte molto esigenti – di cui siete oggetto, sia gli ideali a cui vi ispirate".Giovanna Pasqualin Traversa