Settimana preghiera unità cristiani: Reggio Emilia, ieri nella chiesa di Sant’Agostino celebrazione ecumenica della Parola di Dio Come Abramo alle querce di Mamre accolse gli ospiti offrendo loro da bere, così nel pomeriggio di ieri, domenica 21 gennaio, a Reggio Emilia nella chiesa di Sant’Agostino la celebrazione ecumenica della Parola di Dio è stata aperta dal gesto emblematico della distribuzione di un bicchiere d’acqua ai fedeli: una tradizione del Burkina Faso, il Paese africano a cui quest’anno la settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani è stata dedicata. L’acqua era contenuta in una zucca portata processionalmente da Sourkoura Zanza, della comunità cattolica del Burkina Faso, che frequenta la parrocchia di Sant’Agostino. Altro fatto molto significativo: al termine della liturgia nella antica chiesa cittadina il “Padre Nostro” è stato recitato in varie lingue: bize (Burkina Faso), arabo, ucraino, moldavo, italiano. Infatti alla celebrazione hanno partecipato assieme ai fedeli cattolici reggiani, copti, ucraini, rumeni e moldavi ortodossi. La celebrazione era stata introdotta da Maria Cristina Castelli, responsabile della Commissione diocesana per l’ecumenismo di Reggio Emilia-Guastalla, e dal diacono Giuseppe Piacentini. L’omelia del vicario generale, mons. Giovanni Rossi, è stata incentrata sulla pedagogia di Gesù che attraverso la parabola del Buon Samaritano ha fatto intendere al dottore della legge chi è “il prossimo”. Di fatto è Gesù il buon samaritano per quanti incappano nei briganti del mondo. Infatti, tema della Settimana 2024 era “Amerai il Signore tuo Dio e il tuo prossimo come te stesso”, versetto tratto dal Vangelo di Luca. Inoltre, ha sottolineato l’importanza dell’accoglienza - il gesto del dare da bere l’acqua ne è stato il simbolo - e ha ricordato come impegno fondamentale dei cristiani per l’immediato e il futuro sia il farsi prossimo e vivere tutti in comunione con Cristo, partecipando assieme al dono della salvezza.Gigliola Alfaro