Papa Francesco: donata dalla Fondazione Mac l’Icona Salus Populi Romani. Mons. Viganò, “una copia esatta perché la possa vedere ogni giorno” Nel corso dell’udienza ai membri del Consiglio di amministrazione e del Comitato scientifico della Fondazione memorie audiovisive del cattolicesimo (Mac), è stata donata a Papa Francesco l’Icona Salus Populi Romani. Mons. Dario Edoardo Viganò, presidente della Fondazione Mac, spiega il perché di questo dono: “Prima della partenza e al ritorno da ogni viaggio, il Santo Padre si reca nella basilica di Santa Maria Maggiore per una preghiera di fronte alla Madonna. Il suo desiderio di essere sepolto nella cappella Paolina di Santa Maria Maggiore, per stare per sempre vicino alla madonna che si dice sia stata dipinta da San Luca. Così abbiamo pensato di far realizzare la copia esatta dell’opera così che la possa vedere ogni giorno”. Come viene precisato in una nota, la lavorazione, in pictografia su tavola, riproduce fedelmente i passaggi della pittura a “regola d’arte”. Le figure, così come lo sfondo, sono state ricreate in ogni minimo particolare con l’ausilio di una lente d’ingrandimento. La doratura, in oro zecchino 24 carati è stata applicata come nell’originale restaurato così da conferire un impatto estetico molto vicino al vero. Un lavoro durato mesi e che ha coinvolto tutte le maestranze della Bottega Tifernate sotto la guida dell’artista Stefano Lazzeri. Costituita nel mese di marzo 2023, la Fondazione memorie audiovisive del cattolicesimo è sorta per rispondere all’urgenza culturale del recupero, della preservazione e della valorizzazione del patrimonio storico audiovisivo e di quello documentale ad esso collegato, relativo al cattolicesimo. Le direttrici di lavoro principali sono: la preservazione e l’accessibilità (incentivando progetti di restauro, anche digitale, digitalizzazione dei materiali d’archivio, la valorizzazione di quelli già digitalizzate attraverso la messa a disposizione di uno spazio comune di condivisione dei risultati) e la ricaduta culturale, accademica ed educativa.Alberto Baviera