Scienze religiose: Lecce, domani l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Issrm "don Tonino Bello". la prolusione è affidata a mons. Angiuli L’Istituto superiore di scienze religiose metropolitano (Issrm) “don Tonino Bello”, con sede a Lecce, è un punto di riferimento di livello universitario qualificato per la formazione di tanti laici e religiosi. Sono più di 150 gli studenti, molti dei quali già con un percorso di laurea alle spalle, i quali trovano nell’Issrm un apporto al completamento del loro percorso di crescita professionale. Collabora a iniziative culturali con settori dell’Università del Salento e altre realtà accademiche, promuovendo un percorso di studi teso a incidere nel sociale attraverso una cultura di prossimità. Domani, mercoledì 22 novembre, alle 17, presso l’auditorium del Museo provinciale “Sigismondo Castromediano” in Lecce, l’Issrm alla presenza dell’arcivescovo di Lecce, mons. Michele Seccia, e degli arcivescovi e vescovi della metropolia ecclesiastica del Salento, inaugura il suo anno accademico. Aprirà i lavori la relazione annuale del direttore dell’Istituto, Antonio Bergamo, a cui seguirà la prolusione di. mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, già docente di Filosofia teoretica presso la Facoltà Teologica Pugliese, che avrà come tema “Ripartire dal mistero cristologico-trinitario”. L’Issrm “don Tonino Bello” è un istituto universitario collegato accademicamente alla Facoltà Teologica Pugliese, ed eretto dal Dicastero per l’educazione cattolica della Santa Sede, l’11 aprile 2017, al posto del precedente Issr di Lecce. Forma in particolare i futuri docenti di religione cattolica nelle scuole pubbliche, integra la formazione di base degli operatori pastorali e di coloro che si preparano a particolari ministeri nella comunità ecclesiale, completa i percorsi di crescita umana e spirituale di quanti lo desiderano ed offre tra le sue proposte una particolare attenzione al rapporto tra arte e teologia. Una realtà al servizio della metropolia ecclesiastica del Salento, in quanto sostenuto, oltre che dall’arcidiocesi di Lecce, anche dalle arcidiocesi di Otranto, Brindisi-Ostuni, e dalle diocesi di Nardò-Gallipoli e Ugento-S. Maria di Leuca.Gigliola Alfaro